4 Novembre 2015
23:00
Un’altra storica azienda in crisi: la Mussano&Baracco di Casale pronta a licenziare 14 persone
CASALE MONFERRATO – La prossima settimana inizierà davvero nel peggiore dei modi per 14 lavoratori della Mussano&Baracco di Casale Monferrato. Come comunicato dalle organizzazioni sindacali Fenal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, la storica azienda del settore edile farà partire le lettere di licenziamento indirizzate a poco meno della metà dei suoi attuali dipendenti. Dopo un anno di cassa integrazione straordinaria, chiesta nella speranza di riuscire a ottenere nuovi appalti, l’azienda ha deciso di gettare la spugna e compiere l’ultimo passo della procedura di licenziamento collettivo avviata poche settimane fa.
“A nulla” hanno sottolineato per le tre sigle Tiziana Del Bello, Antonio Simonetti e Salvatore Campanile, è valsa la richiesta di tenere duro almeno fino alla fine dell’anno, provando a chiedere ancora qualche settimana di cassa in deroga. I sindacati hanno provato a far leva sulla legge finanziaria che dal 2016 dovrebbe allentare la morsa del patto di stabilità sugli Enti Locali e magari sbloccare nuovi appalti che potrebbero dare ossigeno all’azienda. La Mussano&Baracco si occupa di lavori stradali e ha sempre lavorato con la Pubblica Amministrazione. Proprio con la crisi di cassa degli enti pubblici, ha spiegato la sindacalista della Uil, sono quindi iniziati i problemi della storica azienda casalese.
Determinati a salvare tutti i posti di lavoro, Fenal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil a inizio settimana hanno tentato anche un’ultima mediazione in Regione. L’azienda, hanno sottolineato i sindacalisti si è però “chiusa a riccio”. La strada scelta, per le parti sociali, potrebbe addirittura aggravare la situazione della Mussano&Baraco e mettere a rischio i lavoratori per ora scampati al licenziamento. “L’azienda – ha spiegato il segretario Feneal Uil – prima o poi dovrà pagare il Tfr ai 14 lavoratori lasciati a casa. Un onere economico di certo non facile da sostenere per un’azienda già in crisi”. A preoccupare i sindacati, ha aggiunto Tiziana Del Bello, sono poi le prospettive delle 14 persone che martedì riceveranno la lettera di licenziamento. “Per due anni i lavoratori potranno aggrapparsi alla disoccupazione (Naspi) che, dopo i primi tre mesi, viene comunque mensilmente ridotta del 3%. Ci chiediamo, però, quali possibilità di impiego potranno poi trovare questi lavoratori”. Il tessuto imprenditoriale casalese ha già perso importanti tasselli e la Mussano&Baracco, ha evidenziato Tiziana Del Bello, non è l’unica azienda del settore edile in fortissima difficoltà. “In questo settore non c’è alcuna ripresa e, anzi, gli effetti più pesanti della crisi li stiamo vivendo oggi. Casale, un tempo realtà florida, oggi è un deserto”. Uno scenario allarmante che i segretari di Fenal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno rappresentato anche al sindaco e vice sindaco della città monferrina che, ha concluso Tiziana Del Bello, hanno poi assunto l’impegno di contattare la Mussano&Baracco per cercare di convincerla a fare marcia indietro sui licenziamenti.