Autore Redazione
giovedì
5 Novembre 2015
16:21
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Cronaca

Notte di terrore per una donna: individuata violenta banda di malviventi

Notte di terrore per una donna: individuata violenta banda di malviventi

GABIANO – Erano stati lunghi minuti di terrore quelli passati, il 20 maggio scorso, da una donna residente a Gabiano, residente in una casa isolata in collina. La vittima di quella che è stata definita una incursione alla “arancia meccanica” era stata assalita da una banda di quattro persone. Il gruppo di malviventi aveva studiato tutto nei dettagli e il giorno prima aveva osservato tutti gli spostamenti della vittima per agire il giorno successivo alle 7 di mattina. La banda assalì la donna sull’uscio di casa e la costrinse a rientrare sotto la minaccia di un falcetto e un coltello. Una volta dentro l’abitazione la donna era stata legata a una sedia e invitata a rivelare dove fosse nascosto un fantomatico tesoro, in realtà mai esistito. Tutto questo minacciando scosse elettriche o il taglio delle dita pur di estorcere informazioni utili. I ladri, dopo aver messo a soqquadro l’abitazione, erano riusciti a a rubare alcuni oggetti in oro, due telefoni cellulari e contante per un bottino complessivo superiore ai quattromila euro. Terminata la rapina fuggirono rapidamente.

Quando la donna si liberò chiamò immediatamente il 112 e da quel momento partì una lunga indagine conclusa alcuni giorni fa con la ricostruzione completa dell’accaduto.

I primi sospetti si sono indirizzati su un giovane residente nel basso Vercellese, Mohammed Morchid, 22enne, di nazionalità marocchina. La perquisizione dell’abitazione, solo pochi giorni dopo la rapina, aveva permesso di recuperare parte della refurtiva, tra cui una particolare confezione di profumo da donna di una nota marca, corrispondente a quella descritta dalla vittima. Nei confronti dell’uomo venne immediatamente spiccata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere da parte dell’autorità giudiziaria. Le indagini sono poi proseguite tra pedinamenti e intercettazioni, arrivando così a identificare gli altri due componenti della banda. Si tratta di un 24enne, Aldon Pemati, cittadino albanese già gravato da precedenti di polizia, e un ventenne, e Osama Ibrahim, cittadino libico, nel frattempo divenuti irreperibili dai luoghi di residenza. I controlli nel vercellese e novarese hanno però permesso ai Carabinieri di rintracciarli e arrestarli in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Vercelli su richiesta della locale procura della Repubblica. L’operazione si è infine conclusa con il reperimento anche dell’ultimo componente della banda, un diciassettenne di nazionalità marocchina, già conosciuto dalle forze dell’ordine e subito denunciato.

Le indagini stanno ora verificando se altri fatti analoghi possano essere imputabili al gruppo criminoso. Attualmente tutti, tranne il minorenne, dopo un periodo trascorso in carcere, sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari. I Carabinieri di Casale Monferrato e Gabiano hanno sottolineato la particolarità della banda composta da persone di diverse realtà nazionali e culturali, capaci di lavorare comunque in perfetta sintonia. 

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