17 Maggio 2023
15:56
Tecnologie chirurgiche della colonna vertebrale: uno studio svelerà il sistema migliore
ALESSANDRIA – Un gruppo di ricercatori dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, sotto la guida dell’Unità di Ricerca delle Professioni Sanitarie del DAIRI, diretto da Antonio Maconi, all’interno della struttura di Radiologia e Interventistica, composto da Vincenzo Raiano (nella foto), tecnico sanitario di Radologia medica-SC Radiologia ed Interventistica, Ivan Gallesio e coordinata da Francesco Stallone e Manuela Sinigaglia ha condotto uno studio per valutare l’impatto del sistema O-Arm, una tecnologia di imaging intraoperatorio in 3D, sulla chirurgia della colonna vertebrale. Lo scopo dello studio è confrontare il numero di revisioni chirurgiche e il tempo di ospedalizzazione di pazienti sottoposti a intervento a carico della colonna dorso-lombare, prima e dopo l’introduzione di O-Arm.
La colonna vertebrale è una struttura complessa che può essere soggetta a diverse patologie che richiedono un intervento chirurgico. Una delle tecniche più usate è la stabilizzazione vertebrale, che consiste nell’unire due vertebre mediante viti e barre metalliche, per correggere lo scivolamento o la compressione dei dischi intervertebrali. In alcuni casi, si può anche inserire una protesi tra due vertebre per ripristinare la distanza ideale tra i dischi.
Per eseguire questo tipo di intervento, il neurochirurgo ha bisogno di una guida visiva precisa e in tempo reale della struttura ossea del paziente. Fino al 2019, l’Azienda Ospedaliera di Alessandria si affidava al sistema C-Arm, un dispositivo di fluoroscopia digitale che permette di ottenere immagini in 2D della colonna vertebrale ma questa tecnologia presenta dei limiti nella visualizzazione delle viti e delle barre metalliche, che possono interferire con i raggi X e rendere difficile il controllo dell’accuratezza del posizionamento. Una situazione questa che può portare a complicazioni post-operatorie, come la necessità di revisioni chirurgiche o un prolungamento del tempo di ospedalizzazione.
Per superare questi limiti, nel 2019 l’Azienda Ospedaliera di Alessandria ha acquisito il sistema O-Arm, un dispositivo innovativo che permette di ottenere immagini in 3D della colonna vertebrale, con una maggiore risoluzione e nitidezza. Il sistema O-Arm può essere usato in combinazione con il C-Arm, per offrire al neurochirurgo una visione completa e dettagliata dell’anatomia ossea e degli impianti metallici. In questo modo, il neurochirurgo può verificare in tempo reale la correttezza dell’intervento e ridurre il rischio di errori o complicazioni.
Attraverso lo studio OCI-REC si prevede di confrontare due gruppi di pazienti sottoposti a stabilizzazione vertebrale tra il 2017 e il 2021. Il primo gruppo comprende i pazienti operati con il solo sistema C-Arm, mentre il secondo gruppo comprende i pazienti operati con il sistema O-Arm in aggiunta al C-Arm. I ricercatori analizzeranno il numero di revisioni chirurgiche avvenute in entrambi i gruppi e il tempo medio di ospedalizzazione dei pazienti.
Lo studio è ancora in corso, ma i primi risultati sembrano confermare l’ipotesi che il sistema O-Arm sia in grado di migliorare la qualità e la sicurezza della chirurgia della colonna vertebrale, riducendo il numero di revisioni chirurgiche e il tempo di ospedalizzazione dei pazienti. Questo si traduce in un beneficio sia per i pazienti, che possono recuperare più velocemente e con meno complicazioni, sia per l’ospedale, che può ottimizzare le risorse e i costi.
Il sistema O-Arm rappresenta quindi una tecnologia all’avanguardia nel campo dell’imaging intraoperatorio, che può contribuire a migliorare la pratica neurochirurgica e la qualità della vita dei pazienti affetti da patologie della colonna vertebrale.