20 Maggio 2023
13:24
Da lunedì stop ai bus fuori Alessandria. Serra: “Dalla Regione 2 milioni in meno, penalizzazione inspiegabile”
ALESSANDRIA – Alcuni cittadini hanno chiesto lumi alla redazione dopo la comunicazione dello stop del servizio di trasporto pubblico locale da parte di Amag Mobilità delle linee che servono i comuni extra urbani a eccezione di Valenza. Il provvedimento, spiega in una lettera inviata il 17 maggio dall’assessore alla Mobilità del Comune di Alessandria, Michelangelo Serra, è scattato per l‘aumento del corrispettivo chilometrico del 14% a causa dell’adeguamento Istat, non coperto, spiega l’amministrazione, dalla Regione e l’Agenzia della Mobilità. L’Amministrazione Comunale ha sottolineato che il mancato adeguamento Istat dei corrispettivi chilometrici del Gestore del TPL da parte dell’Agenzia della Mobilità Piemontese di Regione Piemonte lascia ora ai singoli Comuni il carico economico dell’adeguamento e comporterà una riduzione delle corse per il trasporto urbano di Alessandria effettuato dall’Azienda AMAG Mobilità.
La conseguenza è che dal 22 maggio 2023 i servizi verranno cancellati e i cittadini di quelle località saranno costretti a cercare soluzioni alternative se i Comuni coinvolti decideranno di non integrare il rincaro. La notizia ha subito suscitato il malumore dei cittadini, spiazzati da una novità che ora rende estremamente complicati gli spostamenti innanzitutto degli studenti. Come spiega un genitore residente a Pecetto di Valenza “i ragazzi che usufruiscono da sempre dell’autobus per recarsi a scuola sono semplicemente rimasti senza alcun tipo di collegamento non avendo noi, evidentemente, la ferrovia. È un fatto grave che va seriamente a ripercuotersi sulle famiglie e sulle possibilità di formazione dei ragazzi che non essendo automuniti in quanto minorenni saranno in parecchi casi tagliati fuori dalla proposta scolastica di Alessandria”. Questa è solo una delle testimonianze che arrivano dai paesi limitrofi cui si sono aggiunte le posizioni perplesse dei primi cittadini. Il sindaco di Castelletto, Gianluca Colletti, non ha nascosto di essere “perplesso – ha spiegato – perché non ritengo corretto fare comunicazioni di questo tipo a 5 giorni dall’interruzione“. Colletti ha comunque già annunciato che manderà una lettera all’Agenzia della Mobilità per sapere se questa sospensione del servizio sia autorizzata. Indispettito anche il sindaco di Pecetto di Valenza, Andrea Bortoloni, “sconcertato per lettera inviata senza alcuna consultazione e per l’assenza di un congruo anticipo“. Per entrambi i primi cittadini sarebbe stato necessario un confronto. A Pecetto da lunedì 4 studenti saranno costretti a prendere il pullmino del Comune ma si tratta di una “soluzione che potrà essere solo temporanea e che non potrà certo sostituirsi al servizio di trasporto pubblico – ha precisato il sindaco”.
La risposta di Serra è che l’amministrazione Comunale appena insediata aveva già aumentato lo scorso anno gli stanziamenti a sostegno del Trasporto Pubblico Locale fino ad arrivare alla spesa di 380mila euro, cifra confermata anche per l’anno in corso, proprio per contenere o annullare i disservizi verso i cittadini. Purtroppo, la scelta dell’Agenzia della Mobilità della Regione Piemonte di non co-finanziare l’adeguamento ISTAT dei corrispettivi chilometrici rischia di rendere vano ogni tentativo di offrire un servizio adeguato alla nostra città, tentativi che passano anche per un giusto efficientamento delle linee di trasporto urbano.
“La nostra città – dichiara l’assessore Michelangelo Serra – con i suoi 14 sobborghi e 200 kmq di superficie è il Comune capoluogo più esteso del Piemonte ma, nonostante questo, da molti anni subisce pesanti riduzioni dei trasferimenti regionali che penalizzano il servizio e hanno già costretto in passato a tagliare alcune linee. Questa situazione è insostenibile anche alla luce della disparità di trattamento che il nostro Comune subisce dalla Regione: è inspiegabile, infatti, che Alessandria subisca una notevole differenza nella remunerazione chilometrica sia rispetto ai maggiori centri zona della nostra Provincia che a capoluoghi di Provincia come Novara, Vercelli e Asti. Il nostro trasporto pubblico locale riceve fino a due milioni di euro annui in meno rispetto a realtà simili”.
Da Palazzo Rosso poi l’ammonimento: il rischio, spiega l’amministrazione, è che questa criticità abbia un impatto negativo sull’azienda, Amag Mobilità, sui lavoratori della stessa e sugli alessandrini in generale, a cui sempre più viene a mancare un servizio efficiente ed efficace, in controtendenza proprio con tutti gli atti programmatori e pianificatori del trasporto pubblico che dovrebbero scoraggiare l’utilizzo dei mezzi privati e incentivare invece l’utilizzo dei mezzi pubblici.