29 Maggio 2023
11:09
Indagine Altroconsumo sulle autostrade: “A7 tratto peggiore, un terzo con cantieri”
ITALIA – Altroconsumo è tornata a viaggiare lungo alcune delle principali autostrade italiane per capire qual è la situazione di chi dovrà affrontare viaggi per lavoro o in vista dell’estate. Una analisi che ripercorre le stesse tratte del 2021 per capire innanzitutto se lo scenario è migliorato. Il risultato però, sui 1500 km percorsi, è di un peggioramento complessivo: il 10% infatti della rete stradale analizzata è interessato da cantieri (134 km). Se nel 2021 in media era presente un cantiere ogni 18 km, nel 2023 si è arrivati a un cantiere ogni 12 km. Si è poi passati dagli 80 cantieri di deu anni fa ai 117 di oggi con situazioni che addirittura superano l’anno di presenza.
Tra gli elementi più preoccupanti, denuncia Altroconsumo, lo stato delle corsie di emergenza. Durante il tragitto sono stati rilevati lunghi tratti in cui queste ultime erano chiuse a causa di lavori. Ben 106 i tratti inagibili, per un totale di 120 km di corsie di emergenza inaccessibili dove è quindi impossibile fermarsi, in caso di necessità. In alcune zone si rileva la loro totale assenza; in altre, sono le piazzole per la sosta a non poter essere usufruite. L’analisi ha individuato come peggiore il tratto della A7 Genova-Milano, che interessa anche l’Alessandrino. Il motivo è che su 120 km circa 39 interessati da 19 cantieri, cioè il 32% del totale.
Sulla A1 Milano-Bologna, Altroconsumo ha viaggiato per circa 10 km senza corsia di emergenza incontrando 13 cantieri su un totale di 180 km. La A14 Bologna-Pescara è sicuramente una delle tratte più problematiche incontrate durante il viaggio: per quasi 360 km si contano 30 cantieri (in media uno ogni 12 km) per un totale di circa 34 km interessati da lavori stradali. Da Bologna a Pescara la corsia di emergenza era chiusa per quasi 28 km. La situazione più critica si riscontra nel tratto che collega le Marche e l’Abruzzo: su 150 km di autostrada quasi 17 si percorrono su un’unica corsia. Giungendo alla A24 e la A25, sono 10 i cantieri in 200 km e si viaggia per quasi 7 km su una sola corsia e per 6,5 km senza corsia di emergenza. Di ritorno sulla A1, tra Roma e Firenze i cantieri erano 26, distribuiti in soli 24 km, durante i quali la corsia di emergenza era chiusa. Lungo la A12 Viareggio-Genova, in poco più di 80 km di autostrada erano i 4 cantieri rilevati. L’ultima parte del viaggio, da La Spezia a Milano, Altroconsumo ha percorso due autostrade: la A12 Viareggio Genova verso nord e la A7 Genova-Milano: 11 i cantieri trovati lungo la prima tratta per un totale di circa 16 km; qui si viaggia in un’unica corsia con salti di carreggiata per lunghi tratti, anche all’interno delle gallerie e viadotti, e una velocità massima di 60 km orari.
“Cantieri in aumento, restringimenti e conseguenze importanti su traffico e sicurezza: ecco a cosa hanno portato i disinvestimenti nella manutenzione da parte di Autostrade dal 2009 al 2018. L’inversione di marcia intrapresa dalla nuova gestione, per quanto apprezzabile, si confronta ancora con la pesante eredità del passato. Cosicché i mancati interventi di ieri finiscono per comportare, oggi, un effetto accumulo lungo la rete e forti ripercussioni sugli utenti. Insomma, la strada è imboccata ma c’è ancora molto da fare.” afferma Federico Cavallo, Responsabile Relazioni esterne di Altroconsumo. “Sappiamo che recuperare il tempo perso porta all’apertura di nuovi cantieri i quali, se da un lato sono assolutamente necessari e vanno conclusi presto e bene, dall’altro finiscono inevitabilmente per creare maggiori disagi alla circolazione.” – spiega – “Una situazione solo in apparenza paradossale, quindi, che nasce da lontano. Proprio la mala gestione precedente aveva spinto, infatti Altroconsumo a lanciare una class action che conta ad oggi oltre 104 mila partecipanti: automobilisti che chiedono un ristoro dei disagi subiti fino al 2021 a causa della mancata o scarsa pianificazione degli interventi di manutenzione e della conseguente riduzione della qualità del servizio. Numeri importanti, questi, che dimostrano quanto ampia e forte sia la domanda espressa dai cittadini.”
“Auspichiamo che gli sforzi attuali, nonostante i disagi ancora presenti, possano portare presto al miglioramento effettivo della rete autostradale di Aspi, consentendo di chiudere finalmente col passato e guardare al futuro. Necessità non più rimandabile, questa, che deve però chiamare altrettanto in causa tutti i gestori, le Istituzioni e la Politica: tanto più in un momento in cui, tra incertezze sui fondi PNRR e nuovi progetti annunciati, l’attenzione deve rimanere alta innanzitutto nei confronti di chi, saltuariamente come ogni giorno, viaggia sulle autostrade italiane e merita di farlo con qualità e in sicurezza” conclude Cavallo.