13 Novembre 2015
04:00
Anche ad Alessandria un farmaco all’avanguardia per individuare il tumore alla prostata
ALESSANDRIA – Da qualche settimana anche il reparto di Medicina Nucleare dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria si può dotare di un farmaco all’avanguardia nell’individuazione del cancro alla prostata: la colina. Si tratta di un liquido, proveniente dalla Francia che, somministrato per endovena evidenzia la presenza del carcinoma prostatico o di una eventuale recidiva in chi si è già operato. Fino ad ora in Piemonte i pazienti dovevano recarsi a Candiolo o a Cuneo per sottoporsi a questo trattamento. “Nei pazienti affetti da tumore alla prostata e sottoposti a trattamento radicale” ha detto Alfredo Muni, responsabile della Medicina Nucleare “la recidiva di malattia insorge all’incirca nel 30-40% dei casi anche a distanza di molti anni, ed il monitoraggio dei livelli sierici del PSA rappresenta il modo migliore per seguire nel tempo i pazienti ed identificare precocemente l’insorgenza della recidiva stessa. Da qualche anno, grazie alla PET è possibile studiare la patologia prostatica con il vantaggio di esplorare con una sola indagine quasi tutti i distretti corporei, con una valutazione combinata di patologia locale e a distanza.” Il tumore alla prostata è una patologia molto frequente nella popolazione maschile, con una buona sopravvivenza, soprattutto nell’era della diagnosi sempre più precoce.
Finora già dieci uomini hanno ricevuto questo radiofarmaco ma si calcola che, dal 2016, altri 200/300 pazienti nel quadrante ospedaliero di Alessandria e Asti saranno coinvolti.