Autore Redazione
giovedì
29 Giugno 2023
16:38
Condividi
Cronaca - Alessandria

Riboldi: “Amo Casale Monferrato, ma servono persone nei posti che contano: Roma, Bruxelles e Torino”

Riboldi: “Amo Casale Monferrato, ma servono persone nei posti che contano: Roma, Bruxelles e Torino”

CASALE MONFERRATO (AL) – Dopo l’annuncio della volontà di ricandidarsi nel 2024, il sindaco di Casale Monferrato, Federico Riboldi, ha dichiarato che è ancora presto per parlare di ruoli futuri, ma ha aperto diverse possibilità. Riboldi considera il ruolo di sindaco come quello per lui più congeniale, ma riconosce che è necessario avere persone competenti anche in posizioni chiave a Roma, Bruxelles e Torino per servire appieno la comunità e promuovere lo sviluppo del Monferrato.

Sindaco, quali sono i principali obiettivi che si prefigge di raggiungere nel caso in cui volesse confermare la candidatura?

“È ancora troppo presto per parlare di ruoli, ma ho aperto tutte le porte. Potrei rifare ancora il sindaco, oppure andare in Consiglio Regionale, o alla presidenza della Provincia, dove sono il consigliere più anziano, dal 2009. Col partito più forte potrei anche pensare di fare le europee per concorrere per uno dei posti piemontesi. È tutto molto aperto, deciderò coi vertici del mio partito dopo l’estate”

Quali sono le principali sfide che vedi per Casale Monferrato nei prossimi anni?

“Ci sono diverse grandi sfide: consolidare il ruolo di capitale culturale del Monferrato e portare un turismo di grande impronta culturale; lavorare sui distretti, il freddo, la meccanica di logistica, quei settori di traino che hanno reso Casale Monferrato una città in cui si vive bene. E chiaramente lavorare sui servizi pubblici, con la creazione della IRCSS sulle patologie ambientali che comprende il mesotelioma e che quindi ci proietterebbe a livello sanitario a una caratura internazionale”

Qual’è sua visione per una migliore integrazione tra Comune, Regione ed Europa?

“Amministratori seri che vengano dalla gavetta, in grado di saper lavorare insieme ed essere multidimensionali rispetto alle iniziative. Il Comune di Casale in questi anni ha intercettato decine di milioni di euro di bandi, ci hanno permesso di fare quella piccola rivoluzione che i cittadini oggi ci riconosce. Perché abbiamo saputo attivare le sinergie, dalla gavetta abbiamo stretto legami di collaborazione che oggi ci permettono di lavorare e fare progetti seri, riconosciuti”.

Come valuta l’importanza della riforma delle autonomie e quale potrebbe essere il suo impatto su Casale Monferrato?

“Diciamo che le città ben amministrate hanno il vantaggio di avere più spazio per l’autonomia. Casale Monferrato lo è. Io credo ci voglia una rivoluzione del merito anche per gli amministratori locali e i comuni. Chi merita, deve essere premiato”.

Sembra quasi emergere un ruolo preferito…

In realtà c’è, ed è fare il sindaco. Lo volevo fare sin da ragazzo, sono stato eletto la prima volta nel 2004. Ho passato più di metà della mia vita in Comune, che per me resta il padre delle battaglie politiche e degli obiettivi. Sono però conscio che per servire la mia comunità e fare grande il Monferrato non serva solo avere un sindaco, ma anche le persone nei posti che contano: Roma, Bruxelles e Torino“.

Condividi