13 Novembre 2015
08:40
Studenti in fermento contro la ‘Buona Scuola’ e il “degrado degli edifici”
AGGIORNAMENTO: Gli studenti alessandrini questo venerdì mattina sono tornati a farsi sentire. In presidio davanti alla Provincia, in piazza della Libertà ad Alessandria, gli “studenti in movimento” hanno ribadito la loro contrarietà alla Buona Scuola e denunciato il degrado degli edifici scolastici della provincia tra crepe nei muri, termosifoni rotti e finestre rattoppate con il nastro adesivo.
Di seguito le foto del presidio inviate alla redazione dai ragazzi di “Studenti in movimento”
ALESSANDRIA – Gli studenti tornano a farsi sentire e la protesta sarà duplice nel corso di questo mese. È iniziata alle 8.30 di questa mattina con un presidio sotto la Provincia, in piazza della Libertà, per manifestare il dissenso contro il degrado degli edifici scolastici e la “Buona Scuola”. Una forma di protesta messa in piedi dopo un’assemblea avvenuta ieri pomeriggio al “Laboratorio Sociale”, convocata per “far fronte alle problematiche che la famigerata “Buona Scuola” sta creando”.
“In questa settimana – hanno dichiarato gli studenti di Alessandria in movimento – abbiamo pubblicato foto di buchi, crepe, termosifoni rotti, finestre nastrate e molto altro. Perchè gli studenti alessandrini e della provincia sono arrivati al limite della sopportazione, piano piano ci stanno estirpando il nostro diritto allo studio trasformandolo in un obbligo a una manovalanza gratuita come ad esempio con “l’alternanza Scuola-Lavoro”. Un’alternanza Scuola-Lavoro che opprime le libere menti ed impedisce di costruirsi una coscienza critica propria tramite un percorso scolastico puntato a formare realmente i giovani per un futuro meno precario. Un futuro precario che ormai siamo condannati a vivere, dall’abolizione dell’art 18 alla approvazione della famigerata legge del “job acts” che mette la vita di un operaio o dipendente in mano al dirigente dandogli il potere assoluto di poterlo licenziare quando vuole. La “Buona Scuola” di Renzi e Giannini è una legge creata e somministrata in piccole dosi (per farla digerire meglio agli studenti) per distruggere ancor di più una situazione scolastica già resa allo sfascio dai vari politicanti di turno. Gli spazi di socialità all’interno degli istituti sono stati aboliti, il potere decisionale è stato dato in mano a un’unica persona, il preside. Un preside che sta diventando sempre di più un manager, che gestisce il proprio istituto come un’azienda dimenticandosi dei problemi reali dei protagonisti della scuola, gli studenti”.
Per tutti questi motivi gli studenti hanno avviato il presidio di questa mattina che mira a portare in piazza, il 20 novembre, più studenti e studentesse possibili.
Dopo il presidio i ragazzi hanno convocato una assemblea per discutere di questi temi e preparare la prossima manifestazione.