Autore Redazione
giovedì
6 Luglio 2023
05:39
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Cronaca - Alessandria

Università Piemonte Orientale: “Aperta prima sede Cnr. Vogliamo avviare master di logistica, P.A. e progettazione UE”

Università Piemonte Orientale: “Aperta prima sede Cnr. Vogliamo avviare master di logistica, P.A. e progettazione UE”

ALESSANDRIA – “Una università sempre più radicata sul territorio, il fatto che entrambi siamo alessandrini non è una coincidenza“. Entrambi alessandrini, i due nuovi direttori del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica e del Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell’Università del Piemonte Orientale, Guido Lingua e Giorgio Barberis hanno tracciato un quadro sulle attività dell’ateneo nel nostro territorio. Entrambi entreranno in carica da novembre.

“Sono tre i compiti di un dipartimento” ha spiegato il professor Guido Linguala didattica (corsi di laurea), ricerca (produce innovazione e nuova conoscenza, con progetti, scambi, contatti e interazioni col mondo accademico e industriale), e infine divulgazione e formazione continua, attraverso una interazione con la società civile. Tutte e tre le missioni sono importanti. Il Disit rappresenta il più grande dipartimento dell’ateneo: con 3400 studenti e 70 docenti. La metà degli studenti studia nella sede di Alessandria. Tra questi, il 53% proviene da fuori provincia, non solo Asti ma anche da altre regioni come Sicilia, Toscana, Lombardia. L’offerta formativa è composta da quattro corsi di laurea triennale, tre di laurea magistrale, un corso di dottorato di ricerca. Ogni anno vengono pubblicati 280 articoli scientifici, e arrivano all’anno 1.5 milioni di finanziamenti. La biblioteca conta oltre 20 mila volumi e 4700 riviste a disposizione degli studenti. Inoltre il 90% del personale tecnico è residente in provincia, così come il 41% dei docenti, oltre a chi si è trasferito qui ma vive in altre zone. Inoltre il 70% dei nostri laureati storici proviene da famiglie senza laureati: l’Università rappresenta un’occasione straordinaria di crescita del territorio”.

“Molte anche le interazioni con altri enti” ha aggiunto il professor Lingua “col Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione, in vista del percorso dell’Irccs, oltre che col Giardino Botanico Dina Bellotti. Tra le tante iniziative ricordiamo la settimana dei ricercatori, i giochi della chimica, l’università dei bambini. Inoltre lo scorso maggio è stata aperta nel nostro dipartimento la prima sede del Cnr, il Consiglio Nazionale delle Ricerche. In prospettiva, poi, avere residenze universitarie rappresenterebbe un passo fondamentale. So che, su questo fronte, il Comune si sta impegnando. Magari nelle stesse strutture si potrebbero sviluppare delle Summer School durante i periodi di pausa delle lezioni, nell’ottica di scambio e collaborazione per potenziare l’attività ordinaria. Potrebbero aiutarci anche servizi mensa o in ambito sportivo”.

“Siamo intenzionati a portare avanti il lavoro di questi anni e a lavorare in sinergia con la città e col Comune” le parole del professor Giorgio Barberis, futuro direttore del Digspes “ricordo un dato su tutti: in 25 anni di vita dell’Università Piemonte Orientale si sono laureate 45 mila persone. Il nostro dipartimento conta circa 1400 studenti e 50 docenti. Oltre alla sede alessandrina c’è anche quella ad Asti, per il corso di Servizi Sociale. In tutto l’offerta formativa riguarda tre lauree triennali, un corso di laurea magistrale a ciclo unico di Giurisprudenza e tre corsi di lauree magistrali. Inoltre proponiamo anche master o percorsi di alta formazione: dal master sul turismo a quello sulle professioni sociali. Vorremmo, però, implementare la nostra offerta di master: sulla logistica, che rappresenta il futuro della città, e anche sulla Pubblica Amministrazione e sulla progettazione europea. La volontà di trasformare Alessandria da città con le Università a città universitaria rappresenta un progetto condiviso. Da parte nostra c’è la massima apertura rispetto a tutte le proposte. Sul futuro dell’università non è opportuno fomentare divisioni politiche ma lavorare in sinergia con buone proposte e buone pratiche. L’opportunità del campus, su questo fronte, sarà decisiva”.

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