7 Luglio 2023
16:14
Nuova aggressione al Don Soria: ferito un poliziotto
ALESSANDRIA – Il Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, denuncia una nuova aggressione al carcere Don Soria di Alessandria. Come riferito dal vicesegretario regionale del sindacato, Demis Napolitano, un detenuto di origine marocchina ha reagito violentemente dopo che gli era stato impedito di allontanarsi dalla propria sezione per prendere del tabacco. L’uomo in seguito al diniego ha prima rotto una sedia della sala socialità poi, approfittando dell’apertura della sezione per il rientro di altri detenuti, ha spintonato l’agente graffiandogli le braccia per poi spintonarlo e strattonarlo con violenza fino a strappargli la polo di servizio. In seguito alla colluttazione infine il poliziotto ha anche subito un trauma da schiacciamento della mano destra.
“Queste sono situazioni che destabilizzano l’ordine, la sicurezza e la serenità del personale operante – ha spiegato Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Pertanto, considerato quanto previsto dal protocollo in vigore, si rende indispensabile disporre il trasferimento degli aggressori in altro istituto penitenziario“.
“Le carceri regionali stanno vivendo ormai da tempo momenti di grande difficoltà nella gestione dei detenuti – ha aggiunto Vicente Santilli, segretario regionale Sappe Piemonte. Sono continue le aggressioni al Personale che si verificano senza che vi sia un intervento da parte degli organi superiori. La gestione e movimentazione dei detenuti protagonisti di aggressioni ci lascia alquanto perplessi, in quanto non sempre vengono applicate repentinamente le normative ministeriale che prevedono il trasferimento immediato del detenuto che che si rende protagonista di aggressioni nei confronti del personale“.
Per il segretario generale del Sappe, Donato Capece, che esprime solidarietà e vicinanza al collega ferito, “ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del Corpo in servizio negli Istituti penitenziari del Paese, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato. Presto torneremo in piazza per manifestare il dissenso verso chi ci ha lasciato senza tutele di fronte a problemi sempre più complessi e per ricendicare tutele, garanzie funzionali e nuovi strumenti che migliorino il nostro servizio, bodycam e Taser, su tutti nuovi protocolli operativi e soprattutto tutele legali. Sono mesi che portiamo avanti le battaglie a favore di ogni singolo appartenente alla Polizia Penitenziaria – ha concluso – mesi che rivendichiamo il nostro ruolo ormai attaccato da più parti e che vacilla sotto i colpi di normative che non ci tutelano di leggi troppo blande per chi delinque come la vigilanza dinamica ed il regime aperto nelle carceri e di quel partito dell’antipolizia che non perde occasione per strumentalizzare ogni singolo episodio. Dimenticando l’infinito lavoro quotidiano che tutte le donne e gli uomini in divisa compiono con abnegazione ed altissima professionalità ogni giorno“.
“La situazione del penitenziario alessandrino sta divenendo sempre più pericolosa” ha sottolineato il vice segretario regionale dell’Osapp Cataldo Pino “chiediamo alla politica e al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria di non lasciare soli i poliziotti penitenziari che quotidianamente devono fronteggiare le continue aggressioni e vessazioni dei detenuti”.