10 Luglio 2023
21:37
Benedetto minaccia azioni contro Pedretti e ne ha anche per Di Masi
ALESSANDRIA- Enea Benedetto torna a tuonare contro Pedrettti e in un lungo comunicato prova a spiegare la sua versione dei fatti dopo il divorzio con il francese. Lo fa in seguito alle dichiarazioni rese questa mattina in cui Pedretti spiegava come fosse impossibile continuare a lavorare con l’attuale patron dei grigi, calcando la mano su presunti atteggiamenti poco limpidi da parte di colui che solo fino a poche ore fa era uno dei pilastri della società. Secondo Benedetto l’atteggiamento ostile e il conseguente addio proclamato oggi da Pedretti sarebbe stato finalizzato solo a un presunto tornaconto personale, millantando il ruolo di “presidente” pur non avendo il diritto di farlo. Benedetto lamenta anche la totale assenza di aiuto da parte dell’imprenditore francese nelle pratiche per la fideiussione, peraltro in in una situazione patrimoniale, aggiunge il presidente, particolarmente esposta, ben oltre il milione lasciato nelle casse dall’ex patron Di Masi (più volte indicato con il nome De Masi ndr). A fronte poi delle dichiarazioni ritenute lesive dell’immagine della società Benedetto è tornato a ventilare minacce di azioni legali oltre alla eventuale decisione di esclusione dalla società nella prossima assemblea dei soci.
La condotta di Pedretti, continua Benedetto sarebbe posta in essere “per tentare di giustificare in modo subdolo e capzioso la propria indisponibilità a far fronte agli impegni economici promessi, perseguendo evidenti fini personali contrari agli interessi societari”.
Benedetto ha poi analizzato per punti le contestazioni mosse nei confronti di Pedretti:
– È falso che il Pedretti abbia prestato a Benedetto la somma di 250.000,00 Euro per la garanzia fidejussoria. La contabile bancaria esibita peraltro platealmente in una piazza cittadina ai giornaliti ed ai presenti – con chiaro intento diffamatorio – è relativa al corrispettivo della cessione di una quota societaria di una società francese di proprietà di Benedetto in favore del Pedretti, che nulla ha a che fare con le vicende della società calcistica alessandrina; di ciò esiste comprovante documentazione.
– Le cifre riguardati gli ingaggi dello staff tecnico di cui il Pedretti afferma che sarebbero state rese note al Sindaco da parte di Benedetto – al contrario – corrispondono al vero e sono documentate dalle proposte contenute nei contratti a rispwttivi soggetti chiamati, e firmate dal Pedretti sotto la dicitura “il Presidente” commettendo un reato per usuparzione di una funzione ( quella di impegnare contraBualmente l’Alessandria Calcio) che non gli competeva secondo le norme statutarie. In ogni caso a fronte dell’invito del Presidente al socio Pedretti, qualora questi avesse ritenuto assolutamente necessarie tali assunzioni, di versare a copertura di tale impegno impropriamente assunto (circa 450.000,00 Euro annui) almeno la metà, quest’ultimo ha fatto le cosiddette “orecchie da mercante”!
– Il Presidente ed amministratore Benedetto Enea aveva manifestato da tempo il proprio dissenso al Pedretti in ordine a tali assunzioni in quanto troppo onerose e non sostenibili nell’attuale situazione economico finanziaria della Società, peraltro ereditata dal Di Masi e non di certo creata dall’attuale dirigenza, che presenta una rilevante esposizione debitoria non del tutto esplicitata al momento della cessione dall’attuale proprietà. Ma di questo si dirà meglio in seguito nelle sedi e in momenti più opportuni.
– Il comportamento ambiguo tenuto dal Pedretti quale socio di minoranza va leBo nel senso che egli si è inserito nel contesto sociale al mero scopo di portare avanti i propri interessi personali e dei tecnici sportivi che aveva da tempo in mente di piazzare all’Alessandria senza curarsi delle esigenze e delle problematiche economiche del club e delle necessità contingenti e prodromiche all’avvio della stagione 2023 /2024.
– Senza l’impegno personale del Presidente Benedetto, che ha impiegato le sue risorse personali, materiali ed immateriali, mettendo altresì a disposizione le proprie credenziali personali avvalendosi del supporto del proprio legale e dell’apporto costante degli uomini della dirigenza, con il dott. Luca Borio in testa, non sarebbe stato possibile ottenere il rilascio della fidejussione occorrente per l’iscrizione al campionato di serie C. Sul punto corre l’obbligo precisare che il Pedretti, seppur sollecitato a fornire una sua collaborazione fattiva in proposito, come stabilito in vari accordi, verbali e non, nemmeno si è degnato di presenziare ai colloqui con in direBore della Banca.
– Sull’affermazione del Pedretti circa “il lascito” di De Masi di un milione di Euro si pone in evidenza che tale somma – e ciò è verificabile contabilmente – non è nemmeno sufficiente a coprire integralmente i debiti lasciati dalla precedente gestione.
– Si rileva che le condotte tenute dal Pedretti, sopra evidenziate, ovvero l’avere predisposto contratti ed averli sottoscritti a nome e per conto dell’U.S. Alessandria Calcio, abusivamente per carenza di legittimazione, unitamente alla diffusione di notizie false che hanno arrecato pregiudizio ed offesa all’immagine ed alla dignità della Società e della sua attuale dirigenza, oltre ad aver procurato ingiustificato allarme nella tifoseria dei “grigi” , sarà sottoposta al vaglio dell’assemblea dei soci per l’eventuale esclusione del socio per gravi motivi ed inadempienze secondo legge e statuto sociale, nonché della magistratura in sede penale per i reaH eventualmente ravvisabili nella fattispecie.