Autore Redazione
lunedì
31 Luglio 2023
10:07
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Cronaca - Alessandria

Stop reddito cittadinanza: “Scaricabarile sui servizi sociali”

Stop reddito cittadinanza: “Scaricabarile sui servizi sociali”

PIEMONTE – Da venerdì scorso le persone che percepivano il reddito di cittadinanza hanno ricevuto un sms che ha comunicato loro lo stop della misura. Una situazione che ora potrebbe creare una questione sociale imponente con una forte pressione sui servizi sociali anche “per la confusione creata con un messaggio troppo breve per essere chiaro“. 

169mila persone in tu1a Italia hanno ricevuto l’sms da parte dell’Inps con questo testo: Domanda di RDC sospesa come previsto dall’art. 13 del DL48/2023 conv. Legge 85/2023. In attesa eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali”. Con questo messaggio l’Istiuto Nazionale di Previdenza Sociale ha avvertito della sospensione del Reddito di Ci1adinanza ai cittadini tra i 18 e 59 anni, cosiddette occupabili.

Questo contesto preoccupa gli Assistenti Sociali anche per le responsabilità riversate sui professionisti. A commento della situazione, il presidente nazionale degli Assistenti Sociali, Gianmario Gazzi – in un’intervista concessa all’Huffington Post – ha dichiarato: “Non accetteremo lo scaricabarile sugli assistenti sociali, che sono in prima linea“.

Per il presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte, Antonio Attinàaffidare ad un messaggio inviato un venerdì di fine luglio un’informazione così delicata, significa non tenere conto né della persona e delle sue fragilità, né del senso di incertezza che si trasmette ai cittadini con comunicazioni non complete e generiche. Il problema fa riferimento anche a una gestione politica che decide la sospensione del Reddito di Cittadinanza senza adeguati strumenti per sostenere un cambiamento così importante e con una programmazione dei tempi di comunicazione non idonei. In conclusione, chiediamo alle istituzioni un intervento immediato affinché si chiariscano ai cittadini la situazione e le procedure, precisando che certe scelte politiche non dovrebbero generare responsabilità agli Assistenti Sociali, poiché non sono di pertinenza dei colleghi e delle colleghe dei Servizi».

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