14 Agosto 2023
07:30
La settimana di Ferragosto al Festival Paesaggi e Oltre
COSTIGLIOLE D’ASTI – Ha già superato le mille presenze “Paesaggi e Oltre. Teatro e musica d’estate nelle terre dell’UNESCO” e il suo successo è legato alla combinazione felice di spettacoli di grande livello e di ambientazioni paesaggistiche non solo incantevoli, ma ideali e mirate. Promosso dalla Comunità delle Colline tra Langa e Monferrato è giunto alla sua ventiduesima edizione con la direzione artistica, organizzativa e tecnica del Teatro degli Acerbi e le sue tappe vantano ormai un pubblico fedelissimo che diventa più numeroso di anno in anno. La settimana di Ferragosto conta due appuntamenti nel paesaggio, mentre tutto il programma è consultabile su teatrodegli acerbi.it.
Martedì 15 agosto alle 21.15 nell’anfiteatro nella frazione San Michele di Costigliole d’Asti sarà in scena “Crape de legn” di e con Federica Molteni. Il monologo con incursione di burattini ha la regia di Alberto Salvi ed è prodotto da Luna e Gnac Teatro e casa degli alfieri. Arrivando all’anfiteatro il colpo d’occhio rimane impresso. Si sente il vociare del pubblico che sale lungo il fianco della collina, alcuni hanno le torce, i fari delle auto in lontananza si fermano ai piedi della frazione agreste di San Michele, vicino a Costigliole. Poi dall’anfiteatro a terrazza che si affaccia sui vigneti, a fianco della piccola chiesa di campagna, si gode dell’eccezionale panorama, si aspettano le stelle cadenti e si assiste ad un’appassionante e coinvolgente narrazione con incursione di burattini, una prova d’attore. Il plurale del titolo “Crape de legn” si riferisce a due artisti, Pina Cazzaniga e Benedetto Ravasio, compagni sulla scena e nella vita, che con testardaggine mollarono la sicurezza economica che veniva da una vita da fornai, per scegliere, negli anni ’40, un’arte di strada popolare e dura. La loro storia, radicata nella terra bergamasca e ancora di più in quella lombarda è la storia del teatro popolare e della Commedia dell’Arte, dalla Seconda Guerra Mondiale all’avvento della televisione e del miracolo economico. Benedetto e Pina, figli di due fornai concorrenti, si innamorano e vivono il loro amore, fatto di farina, levatacce e otto figli da sfamare, per poi seguire la loro vocazione artistica, fino alla frattura con il mondo intorno. Arriveranno a recitare, unici burattinai della storia, al Teatro alla Scala di Milano e poi nei festival internazionali di teatro di figura, senza mai dimenticare la loro origine: quell’impasto di alto e basso, di lingua e dialetto, di terra e farina, di grandi teatri o portici di una cascina, come nella grande tradizione del teatro popolare di ricerca.
Venerdì 18 agosto alle 21.15 nell’anfiteatro naturale di Coazzolo L’appuntamento sarà con “La luna e i falò. Time never dies” di e con Luigi D’Elia diretto da Roberto Aldorasi. Liberamente ispirato a “La luna e i falò” di Cesare Pavese, lo spettacolo della Compagnia INTI di Luigi D’Elia e Archetipo è stato realizzato con on la collaborazione della Fondazione Cesare Pavese. Una sorprende riscrittura e interpretazione de “La luna e i falò” di Cesare Pavese, un lavoro sulla memoria e l’oblio, sulle case e sulle identità, da gustare nell’anfiteatro ricavato da un’insenatura naturale e con vista mozzafiato sul paesaggio e le colline circostanti. Un uomo, conosciuto da ragazzo come Anguilla, torna dopo lungo tempo nella terra dove è cresciuto. La ritrova divisa e ferita da una guerra e ritrova Nuto, il vecchio amico, complice e compagno di avventure e risate. Trova un ragazzo, Cinto, che abita nella sua vecchia casa ed è capace di parlare con l’invisibile. Tutto è lì, ancora lì, eppure è abitato da Altro, sospeso in una dimensione straniante e sfocata. Anguilla, Nuto e Cinto, uniti indissolubilmente da un disegno che ignorano, lentamente si ritrovano ad attraversare questa terra tramortita dove qualcosa non torna, nulla è quieto e i conigli smuovono una terra di rimorsi e cadaveri senza pace. Tra ricordi e vita reale, vecchi scherzi e parole sussurrate sotto la luna, lentamente scivoleranno in un sogno feroce e meraviglioso che li porterà così lontano da sfiorare, nelle maglie più luminose della memoria, un luogo sacro che va ben oltre i paesi, le identità, le Patrie. Dopo molti anni di lavoro sul racconto della natura, D’Elia sposta il fuoco sull’umano, sulla ricerca interiore, sulle domande pressanti che hanno a che fare con il ricordare, con la memoria, privata e collettiva, approdando alla sua prima vera opera come autore. Lo fa in compagnia di Cesare Pavese, di un romanzo amato e di Roberto Aldorasi, regista e ricercatore, con il quale condivide quest’ultima creazione. La prenotazione per entrambi gli spettacoli è consigliata su appuntamentoweb.it Informazioni: info@teatrodegliacerbi.it – 3518978847. I biglietti sono al prezzo popolare di 10 euro.