18 Agosto 2023
05:35
La crisi idrica mette in fuga il turismo. La storia di Cremolino descrive la portata dell’emergenza nei paesi
CREMOLINO – L’emergenza idrica continua in alcuni paesi della provincia e il problema è più serio di quanto si possa immaginare. Il peché lo spiega il sindaco di Cremolino, Massimo Giacobbe, alle prese con una crisi iniziata a luglio. Il primo cittadino ha firmato un’ordinanza con cui invita i cittadini a usare l’acqua con parsimonia, sebbene alla fine, come lui stesso dice, quell’atto sia “solo un pezzo di carta“.
“La speranza è che si usi il buon senso ma poi alla fine molti ignorano l’appello – precisa Giacobbe. Ogni giorno dobbiamo fare i conti con lo stop all’erogazione perché manca l’acqua a causa delle vasche vuote ma il problema è che non possiamo sapere quando questo avviene. Così nel momento in cui scende dai rubinetti le persone fanno scorta e il problema si ripropone sistematicamente, magari penalizzando altri“. Da tempo le autobotti portano acqua ma “non possono certo sopperire alle esigenze quotidiane di tutti i cittadini“. Poi ci sono i sacchetti distribuiti gratuitamente ma anche qui l’egoismo di qualcuno finisce per danneggiare altri: “Li mettiamo in piazza però non possiamo controllare sempre e quindi finisce che i sacchetti da due litri spariscono in una mattinata – continua il sindaco”.
Una situazione generale che peraltro vanifica gli sforzi fatti durante l’anno per rendere il paese un luogo attraente. “Cremolino è stato eletto borgo del cuore dal Fai e questo ha richiesto molto lavoro che ora, in un secondo, a causa della siccità, viene spazzato”. La vocazione turistica di Cremolino e di diversi paesi collinari è profondamente minacciata dall’emergenza idrica, come testimoniano alcuni episodi citati dallo stesso Massimo Giacobbe: “Siamo stati eletti luogo ideale per i ciclisti per le nostre strade e i paesaggi ma a luglio diversi affittacamere hanno subito un grave danno proprio per la siccità. I cicloamatori sono arrivati qui e poi si sono trovati senza l’acqua per fare la doccia perciò hanno così chiesto i soldi indietro. Non solo, hanno anche cominciato a comunicare questi disagi ad altri sportivi con il risultato che questa emergenza ha compromesso il percorso turistico intrapreso“. Le difficoltà climatiche continuano e soprattutto sembrano destinate ad aumentare nel tempo ma le soluzioni non sono rapide, aggiunge il sindaco. “Con Amag Reti idriche stiamo provando ad attivare dei progetti ma non si realizzano in poco tempo e soprattutto occorrono soldi“, con l’aggravante che l’emergenza idrica coinvolge sempre più comuni come Ponzone e Molare. I paesi sono un patrimonio da tutelare ma i cambiamenti climatici ora mettono a repentaglio la loro stessa esistenza per un problema che si allarga estate dopo estate.