31 Agosto 2023
13:25
Al via scioperi nazionali e territoriali dopo la tragedia di Brandizzo. Landini (Cgil): “Indignazione e cordoglio non bastano più”
TORINO – “L’indignazione e il cordoglio non bastano più, è il momento di agire, questa strage va bloccata immediatamente”. Dopo la tragedia di Brandizzo in cui hanno perso la vita cinque lavoratori con queste parole riportate da AdnKronos il Segretario Generale della Cgil, Maurizio Landini ha annunciato per la giornata di venerdì quattro ore di sciopero nazionale i dipendenti della società Rfi, addetti alla gestione ed esecuzione della manutenzione alle infrastrutture. Altri due scioperi sono poi previsti per lunedì a Vercelli e in Piemonte. Scatterà già alle 15.36 di oggi, invece, lo sciopero nazionale di 24 ore di tutti i lavoratori delle ferrovie proclamato dopo la tragedia di Brandizzo dall’Usb, l’Unione sindacale di base.
“Tanta è la rabbia – ha commentato il segretario generale della Cgil Landini – Da tempo denunciamo il grave tema, mai risolto, delle procedure di sicurezza relative alle fasi di manutenzione della rete ferroviaria. Troppe tragedie sul lavoro sono determinate dalla volontà di abbassare i sistemi di sicurezza per accelerare i tempi e risparmiare sul lavoro. Negli ultimi anni – aggiunge Landini – decine di lavoratori hanno già perso la vita in simili eventi. È il momento di dire basta: basta morti sul lavoro, è necessario e non più rinviabile un atto di responsabilità del Governo e delle Istituzioni per cancellare le morti sul lavoro e gli infortuni”.
In una nota anche i segretari generali di Cgil Cisl Uil Torino, Gabriella Semeraro, Domenico Lo Bianco, Gianni Cortese hanno espresso il loro cordoglio e si sono stretti alle famiglie delle cinque vittime di un’altra “drammatica e inaccettabile tragedia sul lavoro”. “Dopo la strage della ThyssenKrupp e quella recente di via Genova, Torino e il Piemonte continuano ad essere teatro delle più grandi tragedie ‘collettive’ sul lavoro – hanno evidenziato i segretari generali di Cgil Cisl Uil Torino – Da troppo tempo denunciamo le gravi lacune che riguardano la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro, ma intanto continuano incessantemente le morti, in molti casi favoriti dalla precarietà, dai mancati investimenti in sicurezza, dalla scarsa ed inadeguata formazione, dall’esiguità del numero di controlli a causa dell’insufficienza di personale, dalla mancata adozione di adeguate misure di repressione nei confronti dei responsabili di irregolarità. In attesa che l’autorità giudiziaria accerti cause e responsabilità del drammatico incidente, lanciamo un segnale forte alla politica e alle istituzioni locali e nazionali, al mondo delle imprese, a chi deve garantire prevenzione e coordinamento delle iniziative di prevenzione e sicurezza, per un impegno comune e costante volto ad assicurare le condizioni per un lavoro sicuro, rispettose del diritto alla vita”.