Autore Redazione
domenica
3 Settembre 2023
11:40
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Cronaca - Piemonte

Si è conclusa in festa la ventiduesima edizione di “Paesaggi e oltre. Teatro e musica d’estate nelle terre dell’ UNESCO”

E’ stato festoso e partecipatissimo il festival promosso dalla Comunità delle Colline tra Langa e Monferrato con la direzione del Teatro degli Acerbi. Ieri a Montegrosso, preceduto da una merenda sinoira, lo spettacolo “Ogni cosa a suo Tempo” di Tecnologia Filosofica
Si è conclusa in festa la ventiduesima edizione di “Paesaggi e oltre. Teatro e musica d’estate nelle terre dell’ UNESCO”

MONTEGROSSO D’ASTI – “Paesaggi e oltre. Teatro e musica d’estate nelle terre dell’ UNESCO” è un festival dalle caratteristiche particolari, legate al territorio, alle sue risorse e ai tanti suoi partecipanti, alcuni nuovi e sempre in maggior numero, altri che lo seguono da anni e ne fanno ormai parte. Il suo successo costante ha portato, in questa ventiduesima edizione, come sempre promossa dalla Comunità delle Colline tra Langa e Monferrato e realizzata nei Comuni di Castagnole delle Lanze, Coazzolo, Costigliole d’Asti, Montegrosso d’Asti con la direzione artistica, organizzativa e tecnica del Teatro degli Acerbi, a superare abbondantemente i 1500 spettatori. Chi segue il festival sa di ritrovare luoghi incantevoli e di scoprirne di nuovi, sa o si accorge che a Paesaggi si va oltre, perché si partecipa insieme ad un viaggio, le cui tappe sono vero e prezioso spettacolo dal vivo che sempre coinvolge e trasmette emozioni. Ieri, 2 settembre, Paesaggi e Oltre è terminato con una vera festa iniziata con una merenda sinoira nella frazione Boscogrande di Montegrosso. E’ stata anche l’occasione per inaugurare un altro e nuovo palcoscenico, coronato dalle colline sormontate da paesini, alle belle scenografie naturali del festival. Tra le tante tavolate, quella lunghissima degli spettatori che hanno partecipato a tutti gli appuntamenti, in un’atmosfera di comunità, perché il teatro genera dialogo, allegria e confronto. Tutte le feste finiscono in musica e lo spettacolo conclusivo dei Paesaggi è stato “Ogni cosa a suo Tempo”, un concerto teatrale scherzoso di Tecnologia Filosofica. Sul palco, di fronte all’arco collinare, Marco Amistadi (anche autore delle musiche originali) all’oboe e Federico Bagnasco al contrabbasso giocano sulla difficoltà di ascoltarsi l’un l’altro e, appunto, di andare a tempo. L’intento, spiegato dagli stessi musicisti-attori al termine dello spettacolo, è chiaro: raccontare, in una narrazione comica, la storia dell’invenzione del metronomo e la necessità dell’ascolto reciproco che genera bellezza. Così, con rapidi cambi di giacca, prendono vita gli inventori Winkel e Mälzel con la loro diatriba, sfociata in processo legale, sulla paternità del metronomo, reale episodio della storia della musica e della tecnica. Così le due posizioni che contrappongono cuore e tecnica, tempo e sentimento si materializzano nelle figure gigantesche di Brahms e Beethoven. Brahms dichiarò che il suo sangue e un oggetto meccanico non sarebbero potuti andare insieme, mentre Beethoven, proprio dello stesso oggetto meccanico, fu convinto sostenitore. Tra musica e accenni di comicità un po’ clownesca, Amistadi e Bagnasco fanno sorridere e utilizzano i loro strumenti in maniera scherzosa per emettere suoni che accompagnano le loro battute. La tessitura musicale c’è, ma forse dovrebbe essere più serrata, vista la bravura dei musicisti, per arricchire la narrazione e completare uno spettacolo comunque piacevole e adatto alla conclusione in leggerezza di questa fortunatissima edizione di Paesaggi e Oltre. E’ stato un viaggio durato dal 17 luglio al 2 settembre e la sua qualità è un’eccellenza, giustamente premiata dal pubblico.

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