Autore Redazione
martedì
3 Ottobre 2023
05:00
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Cronaca - Casale Monferrato

Il Mercatino di Casale compie 50 anni e per l’occasione domenica diventa “extralarge”

Il Mercatino di Casale compie 50 anni e per l’occasione domenica diventa “extralarge”

CASALE MONFERRATO – Il  Mercatino di Casale compie 50 anni e, per l’occasione, domenica 8 ottobre diventa “extralarge”. Ai 300 espositori che normalmente si trovano all’interno del Mercato Pavia e nel Salone Tartara se ne aggiungeranno altri 100 che si sistemeranno nel piazzale divisione Mantova, sul lato del castello davanti il lungo Po. L’area si potrà raggiungere anche dal mercato Pavia attraverso il passaggio che si apre sul lato nord dell’Ex foro Boario.

Come sempre, domenica ci saranno anche il Farmer Market con i prodotti tipici Monferrini a KmZero e il punto di ristorazione di Arts Burger. In occasione della data che apre ufficialmente i festeggiamenti per il primo mezzo secolo del Mercatino di Casale, sabato 7 e domenica 8 ottobre, si terrà anche una vendita di beneficenza antiquaria organizzata da Lion’s Club Casale dei Marchesi di Monferrato e il Leo Club Casale per finanziate i progetti delle realtà impegnate nella cura del mesotelioma sul territorio: Vitas, Pullmino Amico, Fondazione Buzzi.

L’edizione “extralarge” di domenica 8 ottobre sarà solo il primo dei vari eventi per i 50 anni della manifestazione antiquaria casalese, nata da un’idea del Circolo Culturale Monferrato Vivo. Era il 1973 quando Gianni Rustico, Elvezia e Pablo Laurenti e il dott. Caprioglio ebbero l’idea di allestire a Casale una fiera antiquaria. All’epoca, in tutta Italia ne esistevano solo altre due. Il primo mercatino radunò una cinquantina di bancarelle in piazza Mazzini e furono l’allora Ministro al Bilancio Antonio Giolitti e il sindaco di Casale Enrico Motta a tagliare il nastro della prima edizione, il 20 ottobre del 1973.

Avevamo dovuto costituire un comitato perché in quel tempo per un privato era molto difficile avere dei permessi per una manifestazione pubblica – ricorda Elvezia LaurentiAll’epoca avevo 30 anni e a da dieci facevo già l’antiquaria, mentre i miei fratelli erano restauratori. Avevamo amici in Toscana che partecipavano ai mercatini di Arezzo e Lucca e a volte venivano a comprare da me nel magazzino in Salita Sant’Anna. Fu mio fratello Pablo a pensare che quei clienti che frequentavano la nostra casa avrebbero potuto essere interessati a una manifestazione simile a quelle toscane e che questo avrebbe movimentato un po’ Casale. Il professor Caprioglio fu determinante per creare un circolo e avere i permessi. Provammo anche a coinvolgere gli antiquari di casale, ma erano molto scettici, in compenso vennero da Milano, Roma e persino degli importanti commercianti di Napoli”.

Pablo Laurenti lo conferma:”Nel 1973 gli unici due mercati d’antiquariato che esistevano in Italia erano Arezzo e Lucca. Abbiamo preso dei contatti con il dott. Bruschi, che era il presidente della manifestazione aretina, e con diversi espositori per cercare di creare qualcosa di simile qui a Casale. Avremmo dato vita al terzo mercatino d’Italia, il primo nel Nord del Paese. Nelle prime edizione abbiamo avuto una 50na di banchi, però era la qualità a impressionare: c’erano statue del 400, dipinti, porcellane. Del resto, erano venuti alcuni dei più importanti antiquari d’Italia che avevamo negozi frequentati da tutto il mondo e che, per allargare il giro di affari, erano disposti a farsi una lunga trasferta purchè il mercatino durasse di due giorni. Anche i visitatori all’inizio non furono molti, però venivano da tutto il Nord Italia e disposti a spendere cifre consistenti per pezzi introvabili. Era quel tipo di collezionismo che oggi si riversa nelle aste e nelle manifestazioni nazionali, mentre il pubblico contemporaneo è più alla ricerca di curiosità.  Già dai primi sei mesi abbiamo capito che sarebbe stato un successo, certo non avremmo mai immaginato che sarebbe durato 50 anni. Sono cambiati i tempi e la clientela è vero, ma secondo molte persone questo di Casale rimane il Louvre dei mercatini”.

Bastarono pochi anni per capire le potenzialità dell’iniziativa, con il numero dei brocanteur che cominciava ad aumentare alla fine degli anni ’70 il Mercatino trovò la sua sede definitiva nel più spazioso ex foro Boario del Mercato Pavia, costruzione Liberty del 1909. Venne passato in gestione dell’Ente Manifestazioni (poi diventata Ente Manifestazioni SpA) e si dotò persino di un logo: la donnina sotto l’ombrellone, che il grafico casalese Elio Carmi disegnò per uno dei primi manifesti. Nel corso degli anni alla guida dell’Ente Manifestazioni si sono susseguiti G. Prosio, F. Boverio, E. Viale, L. Luparia, L Angelino, G Calvi, L Dainese, M Gatti, M Oddone, A. Desana (mentre Lorena Monzeglio e Anna Maria Patrucco ne sono state le storiche segretarie). L’Antiquariato inglobò anche il Salone Tartara e per un certo periodo offrì agli espositori persino due tensostrutture per completare la superficie al coperto. Ad aumentare l’interesse generale furono anche i temi che vennero proposti agli espositori di mese in mese, spesso accompagnati da mostre coerenti con l’argomento al Tartara. Nel 1995 venne introdotta dal Comune di Casale Monferrato un’iniziativa che riscosse da subito molto successo: Casale Città Aperta, che ancora oggi vede nella domenica del mercatino una buona parte dei monumenti cittadini aperti per visite guidate.

In tempi più recenti la chiusura dell’Ente Manifestazioni ha fatto passare la gestione del Mercatino prima a una nuova società la Monferrato Eventi e poi dal 2016 alla società mON! Start Up fondata da Adriano Taricco Daniela Balbi e Alberto Sistri, che contemporaneamente hanno maturato esperienza anche nella gestione di diversi mercatini piemontesi. E così all’antiquariato oggi si abbina anche il Farmer Market che offre ai visitatori prodotti alimentari a km zero di alcune aziende casalesi.

 

 

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