9 Ottobre 2023
11:25
Ancora buoni dati delle imprese alessandrine ma “tassi e prezzi alti” frenano l’ottimismo
ALESSANDRIA – Gli indicatori territoriali sono ancora buoni e i costi dell’energia, delle materie prime e della logistica sono “meno preoccupanti” rispetto a un anno fa. Gli industriali alessandrini, però, guardano con meno ottimismo al prossimo trimestre. In questo autunno l’economia sarà “in frenata” secondo l’analisi di Confindustria Alessandria. I dati dalla 196a indagine congiunturale riferiti al trimestre ottobre-dicembre erano “attesi” e riflettono una tendenza registrata anche a livello regionale e nazionale.
L’inflazione è in lento calo ma prezzi e tassi ancora alti bloccano spese e investimenti di famiglie e imprese, ha sottolineato la Presidente di Confindustria Alessandria, Laura Coppo. I risultati dell’indagine congiunturale, illustrati insieme al Direttore di Confindustria, Renzo Gatti, e al Responsabile dell’Ufficio studi, Giuseppe Monighini, rilevano un “lieve” calo della produzione industriale. Fanno eccezione, però, il settore alimentare e quello della gioielleria. Insomma, l’industria alessandrina “tiene e resiste” all’impatto dei mercati anche se ora si sono aggiunte le preoccupazioni legate al conflitto scoppiato nelle ultime ore in Israele.
Entrando nel dettaglio dei dati dell’indagine, cui hanno collaborato 113 aziende tra manifatturiere e dei servizi alla produzione, si azzerano gli ordini totali (erano a +4 nel precedente trimestre) e si contraggono gli indicatori degli ordini export (oggi a -8 rispetto al +5 di tre mesi fa) anche se continuano a tenere quelli dell’alimentare e della gioielleria. Restano buone le prospettive per l’occupazione, oggi a +7 rispetto al +8 del precedente trimestre, e quelle della produzione, a +5 rispetto al +7 di tre mesi fa. Peggiora, invece, la previsione sulla redditività, che scende a – 4 dal +3 della precedente indagine.
La previsione di ricorso alla cassa integrazione risale ed è formulata dall’8% degli imprenditori intervistati (era il 4%) ma sono sempre in maggioranza, al 79% (era il 76%), quelli che prevedono invariata l’occupazione. La propensione ad investire, che segnala investimenti significativi o marginali, è sempre alta anche se in lieve calo ed è dichiarata dal 71% degli intervistati (era il 75%), e il grado di utilizzo degli impianti è sempre elevato al 77% della capacità (era 79%). Il ritardo negli incassi è segnalato dal 30% degli imprenditori (era il 26%), e ha lavoro per più di un mese il 77% degli intervistati (era il 67%).
Per quando riguarda i settori produttivi, l’indagine evidenzia previsioni altalenanti per il metalmeccanico con dati però positivi per occupazione e produzione in risalita. Per il settore della chimica-gomma-plastica l’occupazione resta positiva, mentre il settore alimentare, soggetto alla stagionalità, rileva previsioni tutte positive e in aumento per occupazione, produzione, ordini totali e buoni ordini export. Per il settore dei servizi alle imprese le previsioni sono in linea con quelle complessive: occupazione a zero (era +14), il livello di attività è in discesa ma ancora positivo a +8 (era +30), i nuovi ordini da +27 a +13, export da –4 a zero, e redditività che rimane positiva.