Autore Redazione
lunedì
9 Ottobre 2023
19:19
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Cronaca - Novi Ligure

Impianti in buona parte fermi e cassa integrazione: “Questa è situazione nei siti di Acciaierie d’Italia”

Impianti in buona parte fermi e cassa integrazione: “Questa è situazione nei siti di Acciaierie d’Italia”

NOVI LIGURE – “Impianti in buona parte fermi o a marcia ridotta, luoghi di lavoro insicuri, una situazione debitoria insostenibile e lavoratori in cassa integrazione per ridurre i costi”.

È questa “la fotografia” dei siti produttivi di Acciaierie d’Italia scattata dal coordinamento nazionale di Fim, Fiom e Uilm. Una immagine “reale” e ben diversa da quella tratteggiata dal management di Acciaierie d’Italia, hanno chiosato i sindacati che oggi si sono riuniti davanti alla sede al Ministero delle Imprese e del Made in Italy a Roma per spiegare in una assemblea pubblica la situazione all’interno dei siti produttivi dell’ex Ilva.

Per Fim, Fiom e Uilm ed Rsu è “inaccettabile” che ad ormai dieci anni dall’inizio della vertenza Ilva ci siano ancora gravi criticità e “problemi ancora irrisolti” in quello che è “il più grande gruppo siderurgico italiano da cui dipende l’economia di diversi territori italiani, il destino di oltre 20000 lavoratori e la fornitura di un prodotto essenziale per l’industria manifatturiera italiana”.  La situazione è critica sia sotto l’aspetto industriale che occupazionale e per i sindacati “la scelta obbligata” per “garantire un futuro all’ex Ilva, salvare migliaia di posti di lavoro, l’ambiente e creare ricchezza per tanti territori interessati” è quella di cambiare “immediatamente” la governance dell’intero gruppo, con il passaggio in maggioranza dello Stato, e realizzare il piano industriale e ambientale.

Determinati a essere ascoltati, sindacati e lavoratori il 16 ottobre si raduneranno davanti alle Prefetture delle province dove ci sono siti produttivi di Acciaierie d’Italia, compresa Alessandria per lo stabilimento di Novi Ligure, e chiederanno di incontrare i prefetti anche per sollecitare la costituzione di una commissione d’inchiesta per verificare una eventuale “mala-gestio” dell’azienda pubblico-privata e ottenere l’intervento di esperti per una analisi approfondita dei bilanci e dell’uso delle finanze.

Il 20 ottobre, poi, l’ex Ilva di Novi e tutti i siti produttivi di Acciaierie d’Italia si fermeranno per lo sciopero di 24 ore proclamato dal coordinamento nazionale di Fim, Fiom e Uilm che lo stesso giorno ha chiamato a raccolta tutti i lavoratori a Roma per una manifestazione davanti a Palazzo Chigi.

 

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