Cronaca - Alessandria

Così lontani ma “Passo dopo Passo” anche vicini: i bambini di Quargnento, Solero e Masio scoprono il Nepal

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Se qualche mese fa aveva coinvolto due classi della scuola elementare Silvio Pellico di Quargnento, in questo nuovo anno scolastico il progetto dell’associazione Passo dopo Passo catturerà l’attenzione di molti più studenti dell’Istituto Comprensivo Pascoli di Felizzano. Gli alunni degli asili e delle elementari di Quargnento e Solero e delle elementari di Masio, infatti, avranno l’opportunità di conoscere i propri coetanei nepalesi, in una sorta di gemellaggio virtuale. L’iniziativa didattica promossa dall’associazione alessandrina, infatti, punta a far aprire lo sguardo degli studenti della nostra provincia sulla vita dei bambini della Khaniyakharka School, l’istituto del Nuwakot District, a 40 chilometri da Katmandu, che Passo dopo Passo ha aiutato e continua a supportare dopo il terribile terremoto del 2015. 

Ne abbiamo parlato su Radio Gold con Monica Dorato, insegnante della scuola elementare Silvio Pellico di Quargnento e volontaria di Passo dopo Passo e con Salvatore Belluardo, Vigile del Fuoco di Cremona, anche lui volontario dell’associazione. “I bambini dell’asilo interagiranno coi loro pari età magari cantando delle canzoni e preparando dei piccoli oggetti che lo stesso Salvatore, insieme a Giorgio Pieri, a febbraio 2024 porterà in Nepal. Una volta tornati in Italia, poi, Giorgio e “Tore” consegneranno ai nostri alunni i lavori degli studenti della Khaniyakharka School” ha raccontato a Radio Gold Monica Dorato “coi bambini delle elementari, invece, conosceremo il Nepal attraverso un progetto sul cibo”. 

“I nostri studenti vivono in un contesto protetto” le parole della dirigente scolastica dell’Ic Felizzano Giosiana Barisionei bambini italiani sono decisamente fortunati, ed è giusto che grazie anche a questo progetto se ne rendano conto. Riteniamo importante far loro capire che nel mondo ci sono alunni come loro che non possono dare per scontato nemmeno il fatto di andare a scuola. In un certo senso non mi dispiacerebbe che anche i nostri ragazzi si sentano al servizio della scuola, in una sorta di relazione reciproca. In una società veloce come la nostra a volte bisogna fermarsi per renderci conto di quello che ci circonda, oltre all’importanza di aiutare gli altri e di coltivare l’umiltà”. 

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