Autore Redazione
giovedì
14 Dicembre 2023
05:09
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Cronaca - Alessandria

Manifattura: la nostra provincia è 4^ in Piemonte. Produzione in calo, penalizzata dall’industria alimentare

Manifattura: la nostra provincia è 4^ in Piemonte. Produzione in calo, penalizzata dall’industria alimentare

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Nell’ambito della consueta collaborazione tra Unioncamere Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese, Unioncamere Piemonte diffonde i dati della 208^ “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata in collaborazione con gli Uffici Studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di ottobre e novembre 2023 con riferimento ai dati del periodo luglio-settembre 2023 e ha coinvolto 1.857 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 98.443 addetti e un valore pari a circa 60 miliardi di euro di fatturato.

In particolare la provincia di Alessandria è quarta in Piemonte e registra una diminuzione della produzione dello 0.7%, una cifra figlia del risultato dell’industria alimentare. Peggio del nostro territorio Asti (-0.9%), Novara (-1.1%), Vercelli (-1.4%) e Biella (-1.8%). Solo le province di Torino, Cuneo e Verbania hanno evidenziato risultati ancora positivi.

In un contesto caratterizzato da prospettive economiche internazionali molto incerte, condizionate dall’acuirsi delle tensioni geo-politiche e dalle sfavorevoli condizioni finanziarie per famiglie e imprese, nel III trimestre 2023 anche il tessuto manifatturiero piemontese ha mostrato i primi segnali di rallentamento. Le dinamiche settoriali e territoriali appaiono fortemente eterogenee: accanto a settori che continuano a manifestare dinamiche positive, quali i mezzi di trasporto e la meccanica, si rilevano, invece, per altri, le prime contrazioni. Complessivamente nel periodo luglio-settembre 2023 la produzione industriale regionale ha segnato un aumento dell’1,0% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, la crescita acquisita per il 2023, quella che si otterrebbe se l’ultimo trimestre dell’anno registrasse una variazione nulla, risulta quindi pari al +1,3%.

“L’andamento della produzione industriale in Piemonte, nel III trimestre 2023, registra purtroppo un rallentamento generale, segnando performance negative nel tessile-abbigliamento, nell’alimentare e nel settore legno” ha sottolineato il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia “un andamento atteso, che non è facilitato da un quadro socio-politico internazionale incerto. Come Camere di commercio regionali lavoriamo da tempo – in prima linea – sui temi della digitalizzazione e dell’internazionalizzazione: due strade fondamentali per far crescere i nostri territori e le nostre imprese”.

La Regional Manager Nord Ovest di UniCredit, Paola Garibotti, aggiunge: “Dai dati presentati si denota che il settore manifatturiero piemontese è in frenata a causa di una congiuntura economica non particolarmente positiva. Ciononostante, nei primi nove mesi del 2023, UniCredit nel Nord Ovest, ha finanziato le aziende per oltre 713 milioni di euro. Il totale delle nuove erogazioni è pari a quasi un miliardo e duecento mila euro. Dal nostro osservatorio privilegiato, denotiamo che gli imprenditori continuano a investire, soprattutto per migliorare efficienza e competitività della propria azienda diventando più green, ma fanno ricorso all’autofinanziamento, oltre che al credito bancario”.

“Sostenibilità, digitalizzazione e internazionalizzazione – conferma Stefano Cappellari, Direttore Regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo – sono i driver per la crescita che sosteniamo con convinzione, assieme agli investimenti per la transizione green e ai rapporti di filiera. Il rallentamento in questo terzo trimestre era atteso, ma la capacità competitiva dei nostri distretti è comunque solida. Il bilancio di fine anno sarà complessivamente buono per il Piemonte, quarta regione italiana per export. Siamo al fianco delle imprese per sostenere la crescita”.

Il rallentamento nella crescita della produzione industriale (+1,0%) è stato accompagnato da una sostanziale stabilità dell’intensità dell’incremento registrato dagli ordinativi totali, aumentati complessivamente del 2,8%, grazie ad un trend particolarmente espansivo degli ordinativi esteri (+5,6%) e uno sviluppo più contenuto di quelli interni (+2,1%). Il fatturato totale segna una crescita del 1,5%, frutto di una dinamica piatta sul mercato interno (+0,0%) e una un po’ più brillante sul mercato estero (2,4%). Il grado di utilizzo degli impianti è sceso dal 69,1% del III trimestre 2022 al 64,4% del periodo luglio-settembre 2023. La maggior parte dei settori di specializzazione della manifattura piemontese evidenziano ancora nel III trimestre dell’anno risultati positivi.

I mezzi di trasporto, sostenuti dall’aumento della produzione di auto e di componenti autoveicolari, segnano la crescita più significativa (+6,1%). Risulta consistente anche l’incremento evidenziato dalla meccanica (+4,3%). Superiore alla media regionale appare ancora il dato delle industrie dell’elettricità e dell’elettronica (+1,4%). Ancora in positivo, sebbene con un incremento di lieve entità, il comparto dei Metalli (+0,5%). Sostanzialmente stabile la produzione delle industrie chimiche e della gomma plastica (+0,1%). Iniziano a risentire del difficile momento congiunturale le aziende del comparto alimentare che segnano un calo dello 0,8%, seguite – con una contrazione maggiore – dalle imprese del legno del mobile (-1,2%) e del tessile e abbigliamento (-1,4%).

Analizzando il campione delle imprese manifatturiere intervistate sotto il profilo dimensionale emerge un trend debole diffuso a quasi tutte le classi dei livelli produttivi. Le micro imprese (0-9 addetti) e le piccole imprese (10-49 addetti) registrano rispettivamente una crescita pari al +1,0% e al +1,8%. Le imprese di medie dimensioni (50-249 addetti), segnano una lieve contrazione (-0,5%) rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Le grandi aziende (oltre 250 addetti) mostrano, infine, un aumento più significativo, pari a 2,0 punti percentuali.

Foto di repertorio

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