Autore Redazione
giovedì
21 Dicembre 2023
05:41
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Cronaca - Alessandria

Gruppo Amag: scontro con l’ex amministratore unico di Amag Reti Idriche. Cosa sostengono le parti

Gruppo Amag: scontro con l’ex amministratore unico di Amag Reti Idriche. Cosa sostengono le parti

ALESSANDRIA – Una notizia già nota dallo scorso marzo ma sulla quale giovedì, nell’ultima Commissione Bilancio, si è entrati nel dettaglio: la causa in corso tra il gruppo Amag e l’ex amministratore unico di Amag Reti Idriche, Paolo Ronchetti (a destra nella foto), revocato dal suo incarico a marzo di quest’anno. In particolare il presidente del Gruppo Amag Claudio Perissinotto (a sinistra nella foto) ha elencato i motivi che hanno spinto l’azienda a questa azione.

Secondo Perissinotto, infatti, l’ex amministratore unico di Amag Reti Idriche Paolo Ronchetti non ha provveduto alla consegna degli impianti e alla voltura delle utenze del servizio di pubblica illuminazione in via di urgenza all’aggiudicatario della procedura Smart City, con ciò impedendo l’avvio del servizio. Questo ha comportato l’obbligo di Amag Reti Idriche di far fronte agli ingenti costi per la fornitura dell’energia elettrica che negli ultimi mesi hanno subito ingenti rialzi”. Secondo le ragioni di Amag, inoltre, Ronchetti non avrebbe “mai presentato al Comune di Alessandria apposita istanza per ottenere il riequilibrio economico finanziario del canone previsto per l’affidamento in house del servizio di pubblica illuminazione, così da consentire al Comune stesso di volturare le necessità di rideterminare le condizioni di equilibrio del servizio affidato ad Amag reti idriche che ha accumulato alla data della revoca debiti coi fornitori di energia elettrica pari a 748 mila euro oltre iva, e 408 mila oltre iva verso fornitori a2a, oltre che debiti con altri fornitori pari a 55.716 euro. L’ex amministratore unico ha espressamente dichiarato che non intende pagare i fornitori creditori della società impedendo ai funzionari di amag reti idriche di procedere al pagamento delle fatture pregresse, con ciò esponendo la società a rischio di azioni esecutive da parte dei creditori sebbene la società disponga delle risorse necessarie per farne fronte, almeno in parte ai debiti accumulati a causa della condotta dell’amministratore unico”. 

“In data 21/02/2023” ha continuato Perissinotto “il fornitore di energia elettrica ha intimato ad amag reti idriche di provvedere al pagamento entro 15 giorni di 748.299 euro a fronte di fatture scadute per forniture di energia elettrica. L’amministratore unico non ha provveduto al pagamento. Il 3/3/23 il consiglio direttivo di Amag si è riunito e in considerazione della natura del debito dovuto nei confronti di inclusa si è visto costretto a deliberare un prestito con effetto immediato ad Amag reti idriche di 748 mila euro. In data 15 marzo 2023 l’ex amministratore unico ha espressamente rifiutato il prestito deliberato da amag spa. Questo mancato pagamento ha di fatto costretto amag reti idriche ad affidarsi ad altro fornitore in regime di salvaguardia, con ciò aumentando ulteriormente l’importo dei costi di fornitura di energia elettrica relativi al servizio di pubblica illuminazione. Il  mancato pagamento di quanto dovuto ai fornitori ha impedito ad amag reti idriche di aderire alla fornitura consip. Questa condotta ha causato ad amag reti idriche, e di riflesso ad amag, ingenti danni economici e di immagine, rischiando di provocare la revoca degli affidamenti e dei finanziamenti bancari in essere a favore dell’intero gruppo amag con conseguenze danno per tutte le società del gruppo e per i cittadini che usufruiscono dei servizi”. 

LA RISPOSTA DI PAOLO RONCHETTI

Dall’altra parte, nella lettera inviata ad Amag lo scorso 31 marzo, Paolo Ronchetti aveva definito le ragioni per giustificare la sua revoca infondate e palesemente strumentali”. “Le vere ragioni sono da ricondurre alla volontà di Amag e del Comune di Alessandria di soprassedere alla risoluzione delle gravi criticità che contraddistinguono l’attuale organizzazione e gestione della Società. Il riferimento corre anzitutto alle significative carenze relative agli assetti organizzativi della Società. L’intera funzione amministrativa e contabile di Amag Reti Idriche è in capo alla Controllante (Amag, ndr), senza alcuna possibilità di effettivo controllo da parte della Controllata, nei fatti priva di ogni autonomia gestionale. Addirittura nella società non è risultata disponibile alcuna reportistica attinente al contratto per la prestazione dei servizi centralizzati e di sede tra la holding e Amag Reti Idriche S.p.A.” (il “Contratto di Service”). Lo stesso Collegio Sindacale è intervenuto a più riprese sul tema” scrive Ronchetti “osservando come la società non abbia istituito “procedure di pianificazione, diagnosi, controllo e monitoraggio finalizzate a verificare costantemente se la società è in grado di creare valore e mantenere la continuità aziendale in ottica attuale e, soprattutto, prospettica”. Il Collegio Sindacale ha poi tra l’altro rilevato che l’assenza di adeguati assetti organizzativi non consente neppure di verificare la corretta operatività del contratto di cash pooling ovvero di escludere una sua qualificazioni in termini di finanziamento up-stream comporta altresì l’impossibilità di rendicontare e verificare le fatture emesse da Amag in ragione del Contratto di Service, con significativi rischi anche di natura fiscale per Amag Reti Idriche”. 

Ronchetti sostiene di aver “fatto quanto in mio potere per tentare di porre rimedio alle criticità riscontrate, richiedendo ad Amag di inviare con sollecitudine una reportistica scritta, quantitativamente e qualitativamente soddisfacente per le esigenze dell’Amministratore Unico e del Collegio Sindacale di Amag Reti Idriche sullo stato dei servizi svolti in esecuzione del Contratto di Service. Al contempo, è stata segnalata ad Amag la necessità di ridefinire il Contratto di Service, sempre nella prospettiva di implementare presso la Società le azioni necessarie all’adeguamento degli assetti organizzativi della Società. Nonostante l’apparente disponibilità manifestata da Amag a risolvere le evidenti criticità emerse, quest’ultima sostiene Ronchettinon si è mai efficacemente adoperata in tal senso. Basti ricordare che, come da ultimo evidenziato dall’Amministratore Unico nella lettera del 23 marzo 2023, la gran parte delle richieste di informazioni e documenti avanzate da Amag Reti Idriche sono rimaste prive di riscontro da parte di Amag. Tanto è vero che anche il Presidente del Collegio del Sindacale di Amag Reti Idriche, nel rassegnare le proprie dimissioni il 23 marzo 2023 ha dato atto “dell’atteggiamento poco collaborativo della capogruppo nel fornire […] la documentazione richiesta al fine di istituire i presidi necessari per la conduzione della gestione in modo ordinato ed efficiente e per intercettare per tempo eventuali segnali di crisi”. 

Per l’ex amministratore unico di Amag Reti Idriche la sua revoca è quindi “da ricollegare alla mancanza di alcuna effettiva volontà di Amag di dotare Amag Reti Idriche di adeguati assetti organizzativi, affinché quest’ultima possa operare, pur nel rispetto delle direttive del Gruppo Amag, secondo i principi di corretta gestione societaria e di indipendenza previsti dalla legge e dalla prassi di riferimento, anche per le società eterodirette e in-house. Analogo discorso può essere svolto con riguardo alla gestione del Servizio di Pubblica Illuminazione. Non vi è infatti dubbio che” sosteneva Ronchetti lo scorso 31 marzoil Servizio di Pubblica Illuminazione versi in una situazione di strutturale disequilibrio economico e finanziario e che tale situazione non sia autonomamente risolvibile per Amag Reti Idriche. E’ altresì pacifico che, allo stato, il Comune di Alessandria, salve alcune rassicurazioni solo verbali, abbia sempre negato ad Amag Reti Idriche qualsivoglia concreto supporto per risolvere tale situazione, nonostante i plurimi solleciti e diffide inviate dalla Società, da ultimo il 13 febbraio 2023. La stessa Amag ha più volte insistito affinché il Comune fornisse ad Amag Reti Idriche le risorse necessarie per far fronte ai reali costi del Servizio, senza alcun successo. E’ evidente come” rimarca Ronchetti “in un simile contesto Amag Reti Idriche non abbia potuto onorare i propri debiti per la gestione del Servizio di Illuminazione, in primis nei confronti del fornitore di energia elettrica Global Power, che quindi ha ritenuto di cessare il contratto in essere e di diffidare la Società di provvedere al pagamento di quanto dovutole. È peraltro appena il caso di ricordare che la decisione del fornitore Global Power è intervenuta ben prima che Amag si mostrasse disponibile a finanziare la società per far fronte a tale debito (in sostituzione del Comune). Amag non ha quindi mai inteso supportare concretamente la continuazione del contratto di fornitura con Global Power, bensì, a tutto voler concedere, ha tardivamente manifestato l’intenzione di cooperare con la Società affinché il fornitore desistesse dalle azioni anche esecutive minacciate verso Amag Reti Idriche per il recupero dei propri crediti. Ad ogni modo, Amag Reti Idriche non avrebbe comunque potuto accedere ai finanziamenti deliberati dalla Controllante (Amag, ndr). La questione è ben spiegata nella comunicazione inviata dal sottoscritto ad Amag, al Comune di Alessandria, e al Consorzio Amag Servizi il 15 marzo dove si ricorda che Amag Reti Idriche non disponeva “di alcun fondato elemento per poter orientare le scelte attinenti alla gestione del servizio, facendo affidamento su un eventuale futuro supporto del Comune medesimo” e che non risultava “confacente ai criteri di diligenza qualificata che debbono orientare l’operare dell’amministratore di una società di capitali (pure se in house) l’affidarsi a mere disponibilità di massima pervenutegli per vie brevi dal proprio socio indiretto (che tra l’altro, nel caso di specie, versa in una situazione di predissesto)”. Si è conseguentemente richiesto ad Amag di condizionare il rimborso del Finanziamento Amag (comprensivo dei relativi oneri finanziari) all’eventualità che il Comune prima o poi si fosse determinato a tradurre in iniziative concrete la disponibilità di massima manifestata solo verbalmente a fornire il proprio supporto, ovvero di provvedere a dotare altrimenti la Società controllata delle necessarie risorse senza vincolo di rimborso, secondo le forme tecniche più idonee nel caso concreto”. 

Ronchetti scrive anche di aver “fatto presente che non avrebbe potuto che prendere atto della situazione di strutturale disequilibrio del ramo di azienda destinato al Servizio di Illuminazione e adottare le conseguenti iniziative di legge, compresa, occorrendo, la liquidazione del ramo in questione, per evitare che la situazione si deteriorasse ulteriormente. Amag non ha mai riscontrato le richieste in questione, ritenendo piuttosto, come si legge nella Comunicazione 23 Marzo 2023, che le ben comprensibili doglianze dell’Amministratore Unico di Amag Reti Idriche non solo non meritassero risposta, ma sarebbero addirittura da considerare alla stregua di una giusta causa di revoca dalla carica, in quanto contrastanti con una non meglio precisata “mission affidata al Gruppo amag e alla società Amag Reti Idriche dal Comune di Alessandria”. In tal modo” ha sottolineato ancora Ronchetti “Amag finisce però con il travisare completamente i presupposti affinché possa ritenersi integrata una giusta causa di revoca, tra i quali non rientrano né le divergenze e gli attriti in merito alla gestione della società, né, tantomeno, le decisioni tramite cui l’amministratore della controllata ritenga di non assecondare direttive della controllante pregiudizievoli per la società dallo stesso amministrata e non altrimenti giustificabili a livello di gruppo. Se si fosse ritenuto di accettare il finanziamento di Amag sulla base di elementi disponibili si sarebbe in effetti acconsentito a procrastinare ulteriormente l’operatività di un ramo di azienda in perdita strutturale, indebitando ulteriormente la Società (e gravandola di maggiori oneri finanziari) con la consapevolezza di non essere nelle condizioni di poter restituire tale trattamento. Il tutto, evidentemente in danno ad Amag Reti Idriche e dei suoi creditori, che si sarebbero visti pregiudicati da una operazione priva di sostenibilità economica e neppure giustificabile alla luce dei vantaggi compensativi a livello di gruppo. È viceversa sin troppo evidente come l’unico soggetto che si sarebbe effettivamente avvantaggiato da una simile operazione sarebbe stato il Comune di Alessandria,che in tal modo avrebbe potuto continuare a veicolare sulla Società le ingenti perdite conseguenti ad una gestione assolutamente diseconomica del Servizio di Illuminazione Pubblica. Da quanto sopra, emerge dunque la palese strumentalità ed infondatezza delle contestazioni rivolte da Amag all’amministratore unico, con riguardo al Servizio di Illuminazione. In tale prospettiva risulta immediatamente strumentale anche la contestazione riportata nella Comunicazione di Revoca secondo la quale lo stesso ex amministratore unico si sarebbe rifiutato di restituire gli impianti e di consentire la voltura delle utenze del Servizio di Illuminazione pubblica all’Aggiudicatario della Procedura Smart City. Come affermato dalla stessa Amag, infatti, l’Amministratore Unico ha votato favorevolmente all’aggiudicazione della Procedura Smart City, nonostante le numerose perplessità riscontrate relativamente alla procedura in corso e, quindi, proprio con l’obiettivo di contenere il più possibili gli ingenti costi determinati dall’attuale assetto dell’organizzazione del Servizio di Illuminazione. Non si vede quindi su quali basi venga contestato all’ex amministratore di non avere dato seguito alle sue stesse determinazioni. In realtà, anche a seguito della lettera di Amag del 28 febbraio 2023 richiamata nella Comunicazione di Revoca” Ronchetti sottolinea di essersi reso pienamente disponibile con tutti gli interessati, in primis il Comune, per procedere alla consegna degli impianti, nonché di ricevere riscontro in merito agli strumenti operativi individuati per consentire ad Amga Reti Idriche di gestire adeguatamente il contratto di partenariato sino alla riorganizzazione complessiva del servizio. Tuttavia, né Amag, né il Comune di Alessandria hanno mai fornito ad Amag Reti Idriche indicazioni al riguardo. Del tutto pretestuosa e priva di riscontro è pure l’affermazione secondo cui (Ronchetti, ndr) avrebbe indebitamente veicolato alla stampa la propria comunicazione del 15 marzo 2023, così come quella che la condotta dello stesso ex amministratore avrebbe creato indebito allarme presso il sistema bancario. In definitiva risulta evidente come nel caso di specie non vi sia davvero alcuno spazio per sostenere che sussista una giusta causa di revoca dell’amministratore unico”. 

Ronchetti ha ritenuto “pretestuosa la pretesa di sostenere che possa aver cagionato un qualche nocumento alla società”, chiedendo quindi un risarcimento “per un importo pari ai compensi fissi e variabili che avrebbe percepito qualora non fosse stato indebitamente revocato, oltre a 100 mila euro per danno reputazionale”.

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