Autore Redazione
lunedì
7 Dicembre 2015
15:16
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Cronaca - Alessandria

Multa da 700 euro e vetrine “ipoparlanti”: le sanzioni ai commercianti tra ironia e amarezza

Multa da 700 euro e vetrine “ipoparlanti”: le sanzioni ai commercianti tra ironia e amarezza

ALESSANDRIA – Non si placano le discussioni per le sanzioni irrogate da Ica srl per la pubblicità temporanea, esposta nelle vetrine dei negozi di Alessandria. Il caso è scoppiato venerdì scorso quando i commercianti si sono visti recapitare raccomandate in cui viene contestata l’esposizione di cartelli per saldi o promozioni superiori a una determinata misura (ne abbiamo parlato QUI e QUI). L’imprevisto ha irritato i commercianti, subito sbottati anche a fronte di una situazione economica non certo rosea. Per Ica però le norme parlano chiaro e anche i ripetuti incontri con le associazioni di categoria avvenuti in estate avrebbero dovuto, sostiene l’agenzia, fugare ogni dubbio.

Eppure la situazione è tutt’altro che risolta, come testimoniato dai mugugni dei negozianti colpiti anche pesantemente, come accaduto per il titolare di Happy Dog, raggiunto da una sanzione di 780 euro sempre per l’esposizione di cartelli troppo grandi: “ho esposto tre cartelli, uno era esterno più piccolo e uno interno che si vedeva da fuori – ha spiegato il titolare del negozio in Spalto Gamondio, Giuseppe Spagolli. Un’altra multa riguarda un altro cartello che pubblicizza un mobiletto, sempre nel negozio ma visibile da fuori. Per questo mi è stata recapitata una sanzione di 780 euro. Se pago entro sessanta giorni la sanzione sarà ridotta ma comunque posso solo dire che sono amareggiato e disgustato per quanto accaduto. Voglio far presente che noi cerchiamo solo di lavorare in una situazione in cui il commercio sta già faticando, stiamo tentando solo di sopravvivere e queste situazioni non ci aiutano per niente.”

La situazione sta creando apprensione tra i commercianti, sconcertati e angosciati dall’ondata di controlli. Danilo Arona, dell’erboristeria La Mandragola in via Legnano, per esempio ha avviato una forma di protesta simbolica che consiste in una vetrina “ipoparlante” (foto allegate). Arona ha passato il fine settimana a rimuovere e cancellare ogni adesivo o cartello visibile nelle sue vetrine: “ho scrostato via tutte le vetrofanie storiche – ha spiegato il commerciante – perché ho scoperto che sono multabili. Adesso ho una porta di ingresso inguardabile, ma non importa. Poi ho tolto tutti i cartelli in vetrina e quelli leggibili all’esterno perché pare che anche questo sia sanzionabile. Il mio oscuramento al momento è questo: una vetrina silenziosa, anzi ipoparlante in cui non appare nessun cartello – ha aggiunto con ironia Danilo Arona. Non capiamo neanche il metodo di comunicazione o interazione da assumere con Ica perché ad esempio io i cartelli li cambio ogni settimana, cosa dovrei fare, chiamare ogni volta? Siamo al grottesco.”

Intanto mercoledì è fissato un confronto tra le associazioni dei commercianti e Ica srl.

Di seguito il dettaglio della vetrina definita da Arona “ipoparlante” e cioè quasi silenziosa:

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