Cronaca - Alessandria

Alla Casa delle Donne un nuovo centro antiviolenza: “Per tutta la provincia gli attuali due non bastano”

ALESSANDRIA – “Ci siamo rese conto che in provincia gli attuali due non bastano, per questo abbiamo deciso di aprirne un terzo”. Le attiviste di Non Una di Meno hanno spiegato così le ragioni che le hanno spinte a far partire le attività di un centro antiviolenza all’interno della sede della Casa delle Donne di Alessandria, in via San Giovanni Bosco 28. Si affiancherà ai due fondati dall’associazione di promozione sociale me.Dea e già attivi ad Alessandria e a Casale. “La provincia conta un totale di 420 mila abitanti circa, mentre il Comune di Alessandria conta poco più di 90 mila cittadini” ha sottolineato Non Una di Meno “Nel 2013 l’Italia si è impegnata a rispettare il rapporto di 1 centro ogni 10mila abitanti richiesto dall’Expert Meeting contro la violenza sulle donne europeo. I centri attualmente presenti non sono neanche lontanamente sufficienti e i numeri degli accessi dimostrano come le donne che subiscono violenza non accennino a diminuire, ma siano anzi in aumento le richieste di aiuto ai centri tra le giovani donne sotto i 30 anni”.

Ispirato a quello di “Lucha y Siesta” a Roma, sarà intitolato a Marielle Franco, la politica e sociologa brasiliana assassinata sei anni fa. “Incarnava tutto ciò che era scomodo: era nera, lesbica e un’attivista”. Il centro antiviolenza potrà contare su quattro operatrici formate e su un team composto da una psicologa, da una avvocata, oltre che mediatrici culturali e traduttrici. Il numero di riferimento, attivo 24 ore su 24 (anche col canale whatsapp), è 351/3629504. L’indirizzo mail di riferimento è centro.mariellefranco@gmail.com. Maggiori informazioni anche sul sito della Casa delle Donne. 

“Chi vorrà potrà anche partecipare a tutti gli altri servizi e attività della Casa delle Donne ma terremo ovviamente separate per questioni di privacy e tutela i colloqui o i momenti di prima accoglienza. I colloqui potranno comunque avvenire anche al telefono o in videochiamata” ha spiegato l’operatrice Marta Sofia. A differenza di me.Dea, al momento il centro antiviolenza nella Casa delle Donne non fa parte della rete nazionale D.i.Re, un gruppo di 87 organizzazioni sul territorio italiano che gestiscono 106 Centri antiviolenza e più di 60 Case rifugio: “Stiamo portando avanti l’iter per un riconoscimento formale come centro antioviolenza ma abbiamo comunque deciso di aprire perché vogliamo farci conoscere e raccogliere le necessità delle donne. Questo non esclude un futuro ragionamento sull’essere parte o meno di reti già esistenti. Prima, però, abbiamo la necessità di strutturarci a partire dal territorio di Alessandria”. 

Nel frattempo la Casa delle Donne, aperta tutti i lunedì e giovedì dalle 15.30 alle 19.30, ha ripreso le sue attività ed eventi (vedi in basso). Il prossimo obiettivo sarà anche riattivare l’ascensore, al momento rotto, che consentirà a tutti di accedere al primo piano della struttura: “Il tema dell’accessibilità è per noi fondamentale, un tema politico. Vogliamo che questa casa sia accessibile a 360 gradi. Già a dicembre abbiamo posto il problema al Comune. Stiamo facendo pressione e sapete che siamo brave a fare pressione, stiamo cercando di risolvere il problema il prima possibile. Fino a quel momento sposteremo quante più attività possibili al piano terra”.

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