18 Gennaio 2024
12:42
Spid, app, pec: ad Alessandria tre sportelli per i meno ferrati di tecnologia. Presto altri due nei sobborghi
ALESSANDRIA – Tre sono già attivi da diverse settimane e in primavera ne nasceranno altri due, itineranti nei sobborghi. Il Comune di Alessandria ha presentato gli sportelli di “facilitazione digitale” per i cittadini meno ferrati dal punto di vista tecnologico. I punti “Digitale Facile” si trovano all’Ufficio Relazioni col Pubblico del Comune (piazza Libertà 1, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13), al Community Center Porto Idee (via Verona 95, dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18.30) e all’Associazione Cultura & Sviluppo (piazza De Andrè 76, dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 23). Tra i servizi offerti, ad esempio, l’assistenza per la creazione dello Spid, la cosiddetta “identità digitale”, l’utilizzo di app o di servizi digitali come PagoPa, la creazione di un indirizzo di posta elettronica certificata, o del proprio fascicolo sanitario.
Sarà possibile contattare il servizio scrivendo anche a facilitazione@comune.alessandria.it o chiamando il numero verde 800/111.114. Il progetto è stato finanziato da risorse provenienti dal Pnrr e gestite da Regione Piemonte, pari a quasi 200 mila euro. Oltre 100 le ore di formazione per i due facilitatori digitali assunti: Gian Luca Ferrise e Caterina Massignani. Previsti anche momenti di formazione, ad esempio nell’ambito dei Giovedì Culturali all’Associazione Cultura & Sviluppo.
“Abbiamo attivato i primi tre punti di facilitazione digitale in luoghi particolarmente frequentati dai cittadini” ha sottolineato l’assessora alla Transizione Digitale Vittoria Oneto “ne attiveremo altri due itineranti nei sobborghi. In questo caso coinvolgeremo gli studenti di Informatica dell’Università del Piemonte Orientale. Si tratta di un servizio fondamentale per accompagnare i cittadini nell’acquisizione delle competenze digitali di base, mai come in questi tempi necessari. Un servizio che vuole supportare in particolare le persone anziane o le fasce di popolazione che hanno meno possibilità di formazione in questo ambito”.
“Un nuovo progetto nato come pratica di co-progettazione tra amministrazione locale e terzo settore” ha detto Mico Rao, di Lab 121 “una metodologia che consente di qualificare l’offerta del servizio di facilitazione valorizzando i diversi partner coinvolti che contribuiscono nella cogestione tramite spazi, competenze e personale formato specificatamente per il ruolo di facilitatore e che mette al centro il cittadino coi suoi bisogni ed esigenze”.