Autore Redazione
giovedì
1 Febbraio 2024
15:09
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Cronaca - Alessandria

Morti sul lavoro 2023: provincia di Alessandria quarta in Piemonte per incidenza, superiore alla media italiana

Morti sul lavoro 2023: provincia di Alessandria quarta in Piemonte per incidenza, superiore alla media italiana

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Sono 75 le persone che, nel 2023, hanno perso la vita sul lavoro nella nostra regione. Secondo l’Osservatorio Sicurezza Vega Engineering, in particolare, la provincia di Alessandria si attesta al quarto posto per incidenza di incidenti mortali con 41.6 morti per milione di occupati, un dato superiore alla media nazionale (34.6) che porta il nostro territorio in zona arancione, l’area che raggruppa le aree con una incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale. Verbano-Cusio-Ossola, Biella e Asti si trovano in zona rossa, con un’incidenza rispettivamente di 61.8, 57.7 e 56.3. Le province con una incidenza inferiore a quella di Alessandria, invece, sono Torino (30,9), Cuneo (30,5) e Vercelli (29,3), mentre in zona bianca, con rischio di mortalità ben al di sotto della media regionale e nazionale, c’è la provincia di Novara (19,0).

Nel 2023 sono stati 8 i decessi sul lavoro nella nostra provincia. Il più elevato numero di decessi totali si è verificato in provincia di Torino (34). Seguono il Cuneese con 10 decessi, Alessandria con 8, Novara con 7 decessi. 5 le morti sul lavoro nel Verbano-Cusio-Ossola e Asti, 4 nella provincia di Biella e due in quella di Vercelli.

A livello regionale alla fine di dicembre 2023 le denunce di infortunio totali sono diminuite del 20,8% rispetto alla fine di dicembre del 2022: erano 54.055 e ora sono 42.826. Un decremento questo, è opportuno nuovamente sottolinearlo, dovuto quasi esclusivamente alla scomparsa dalle statistiche degli infortuni connessi al Covid.

Le attività manifatturiere, alla fine del 2023, sono in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (5.433). Sono seguite da: Sanità (3.206), Trasporti e Magazzinaggio (2.453), Commercio (2.330) e Costruzioni (2.220). È la provincia di Torino quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (22.191), seguita da Cuneo (7.237), Alessandria (3.935), Novara (3.544), Asti (1.759), Vercelli (1.726), Verbano-Cusio-Ossola (1.302) e Biella (1.132).

Infine, in Piemonte sono 16.802 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (12.857 in occasione di lavoro) e 26.024 quelle degli uomini (22.420 in occasione di lavoro). Le denunce dei lavoratori stranieri sono 8.578 su 42.826 (oltre il 20%). E sono 7.061 le denunce degli stranieri in occasione di lavoro. Le denunce di infortunio fino a 14 anni sono 5.005, circa l’11,7% del totale degli infortuni dei lavoratori piemontesi.

“A fine anno la situazione in Piemonte migliora e lo testimonia il passaggio dalla zona arancione alla meno allarmante zona gialla nella nostra mappatura del rischio di fine dicembre 2023. Stiamo parlando infatti di un indice di incidenza di mortalità dei lavoratori per milione di occupati pari a 34,2 contro una media nazionale di 34,6. Ma la situazione rimane comunque critica. Specie in alcune province che si trovano in zona rossa” ha sottolineato Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza Vega Engineering, sulla base della più recente indagine elaborata dal proprio team di esperti inizia a spiegare l’emergenza piemontese. “Analizzando i dati pesati sulla popolazione lavorativa, si scopre infatti che alcune province presentano un rischio di infortunio mortale sul lavoro molto superiore alla media nazionale che le pone addirittura in “zona rossa”. In particolare, le province a maggior rischio risultano essere: Verbano-Cusio-Ossola, Biella e Asti. Novara è invece l’unica provincia del Piemonte in zona bianca, con un rischio di infortunio mortale sul lavoro molto inferiore rispetto alla media nazionale (19 contro 34,6)”.

Foto di repertorio

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