Autore Redazione
martedì
6 Febbraio 2024
18:28
Condividi
Cronaca - Alessandria

Alla Cittadella di Alessandria le riprese del cortometraggio del regista acquese Valerio Marcozzi

Alla Cittadella di Alessandria le riprese del cortometraggio del regista acquese Valerio Marcozzi

ALESSANDRIA – Questo martedì la Cittadella di Alessandria ha ospitato le ultime scene del cortometraggio “Servitori di Storie”, scritto e diretto dal regista acquese Valerio Marcozzi. In particolare la troupe ha girato nei sotterranei già allestiti a prigione, con tanto di grate in legno che paiono esser di ferro rugginoso installate al tempo delle riprese per la minifiction Rai “Violetta”, andata in onda nell’ottobre 2011.

Per entrambe le produzioni questo è stato reso possibile grazie alla collaborazione prestata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo e dal Comune di Alessandria, nel quadro di azioni concrete in sostegno della cinematografia previste dal Protocollo d’intesa stipulato tra Comune di Alessandria e Fondazione Film Commission Torino-Piemonte. In questo caso per agevolare la giornata di riprese si è unita anche la sezione “Franchini” dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, di stanza nel Palazzo del Governatore.

Completano la squadra l’aiuto regista Francesca Riccardo, il direttore della fotografia Edoardo Nervi affiancato dall’operatore alla camera Lorenzo Marocco, dal tecnico di riprese col drone Alessandro Piccardo, dal fonico in presa diretta Marco Paolini. Le scenografie sono state curate da Stefano Poggio e Sara Romano Sorato. Il trucco è stato affidato a Frida Federici. Sul set era presente anche il fotografo di scena Michele Monti. Si tratta di un’opera con cui il regista intende esplorare il senso di smarrimento e la mancanza di un obiettivo nella vita di un individuo, presentando una situazione che pare essere votata al fallimento, senza speranza di risoluzione; invece, emerge forte l’invito al pubblico a immergersi nelle vite dei protagonisti, superando le barriere tra schermo e platea; un approccio che crea spunti di riflessione, lasciando libero ciascuno di interpretare la narrazione in base a proprie esperienze e correlata visione del mondo.

Condividi