7 Febbraio 2024
20:05
Sindacato Adl Cobas: “Alla Gualapack accordo su mensa e presenza. Vittoria dei lavoratori ma la lotta continua”
CASTELLAZZO – “Un accordo ancora insufficiente ma rappresenta una prima vittoria dei lavoratori”. Così Adl Cobas ha definito l’intesa raggiunta coi vertici dello stabilimento Gualapack, a Castellazzo Bormida dopo che, a settembre 2023, “grazie a una lunga giornata di sciopero, emersero le condizioni di lavoro a cui erano sottoposti gli operai in appalto addetti ai servizi di logistica”.
Il sindacato aveva lamentato “l’applicazione del contratto collettivo nazionale pulizie invece di quello logistica, turni di lavoro comunicati da un giorno all’altro, contrattazione di secondo livello inesistente, divieto di mangiare nella mensa aziendale e nessun ticket restaurant sostitutivo del servizio mensa. Gli operai lavoravano per 7 euro lordi all’ora. Grazie al loro coraggio e a quella giornata di sciopero si aprirono lunghe interlocuzioni e un incontro in Prefettura che si concluse, nonostante diversi incontri già effettuati con la nostra organizzazione sindacale, con la comunicazione da parte del fornitore che avrebbe discusso esclusivamente coi sindacati firmatari del contratto nazionale”.
“La ditta fornitrice” ha aggiunto il sindacato “con il sostegno di Gualapack decise di aprire un’interlocuzione con un sindacato fino a quel momento praticamente inesistente nell’impianto per provare a sanare la situazione”. Secondo Adl Cobas l’accordo resta “insufficiente” ma “determina un avanzamento delle condizioni salariali dei lavoratori. Il punto estremamente negativo è la conferma del contratto delle pulizie che prevede una paga base da fame. I punti positivi sono la possibilità per i lavoratori di mangiare in mensa senza sostenere alcun costo fino al 30 giugno 2024, il premio presenza di 110 euro lordi se nel mese non vi sono assenze per malattia, di 82.5 euro se non si superano i tre giorni di malattia, di 55 euro se non si superano gli 8 giorni di malattia. Continueremo a fare la nostra parte all’interno dell’azienda affinché a questo primo passettino insufficiente ne seguano molti altri. Non è che l’inizio. La lotta continua”.