Da Solvay 5 milioni di euro all’Università: nasce un centro di ricerca per catturare le sostanze inquinanti
ALESSANDRIA – Trasformare materiale di scarto in “spugne” tecnologiche in grado di intrappolare le sostanze inquinanti. Questo l’obiettivo del nuovo Centro di Ricerca e Sviluppo per il Risanamento e la Protezione Ambientale, nato ufficialmente venerdì nella sede del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale di Alessandria. Il progetto, pienamente operativo entro i prossimi 6 mesi, è frutto dell’accordo quinquennale tra l’ateneo e Syensqo, la nuova azienda chimica nata lo scorso dicembre da una derivazione di Solvay e leader nello sviluppo di materiali innovativi.
Syensqo ha investito 5 milioni di euro per la costituzione di questo centro, al primo piano della struttura di viale Michel e dotato di nuovi laboratori di ricerca con strumentazione all’avanguardia. In particolare, sono previsti tre nuovi laboratori: un Laboratorio per Trattamenti Chimico-Fisici e due Laboratori per Analisi Chimiche e Biologiche. Sarà inoltre integrata la strumentazione preesistente in alcuni laboratori per i trattamenti Biologici (inclusa una Camera Climatica dedicata al Biorisanamento), così come quella delle piattaforme grandi strumenti di Ateneo, di particolare interesse per le attività del Centro: il Laboratorio di Calcolo, il Centro PRISMA di Risonanze Magnetiche e la Piattaforma di Imaging Avanzato. Saranno messi a punto anche processi di recupero di sostanze preziose dagli effluenti dei cicli di produzione, che potranno quindi essere reintrodotti nei processi produttivi in un’ottica di economia circolare e di protezione ambientale.
“Utilizzeremo polistirolo, plastiche, scarti agricoli come la lolla del riso“ ha sottolineato il responsabile scientifico del centro, il professor Leonardo Marchese “questi materiali spugna saranno in grado di rilevare contaminanti 100 mila volte più piccoli rispetto agli attuali limiti di legge”.
“La ricerca scientifica nell’ambito della chimica è sempre stata guardata con sospetto nell’immaginario collettivo, perché erroneamente le si attribuisce una concomitante possibile potenzialità di danno alla salute o all’ambiente” ha dichiarato il prof. Gian Carlo Avanzi, rettore dell’Università del Piemonte Orientale. “La ricerca che svolgerà il nuovo centro voluto dall’Università del Piemonte Orientale e dalla Syensqo sarà indirizzata a favore dell’ambiente, metterà a disposizione conoscenze e tecniche innovative per combattere l’inquinamento. La preziosa collaborazione con Syensqo Italia consentirà inoltre ai ricercatori del Centro RiSPA di potersi confrontare direttamente con il mondo imprenditoriale su temi di ricerca sugli inquinanti ambientali, ma anche sul trasferimento tecnologico, cioè su come applicare le tecnologie innovative appena scoperte nell’ottica della salvaguardia dell’ambiente”.
“Siamo molto orgogliosi di poter inaugurare oggi un progetto così ambizioso che ci permetterà di affrontare in modo nuovo il risanamento di siti inquinati in maniera efficiente e sempre più eco-sostenibile” ha commentato Marco Apostolo, Country Manager di Syensqo Italia. “Questo importante investimento, inoltre, evidenzia ancor di più l’impegno primario di Syensqo per la ricerca e l’innovazione per le quali ogni anno l’azienda investe in Italia circa 40 milioni di euro”.
“L’aggiornamento e l’integrazione della strumentazione – ha sottolineato il prof. Guido Lingua, direttore del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica – hanno un’ovvia rilevanza per la ricerca, ma saranno importantissime anche per la formazione: i nostri studenti, nel corso delle tesi, potranno essere formati su tecnologie allo stato dell’arte, accrescendo il valore del loro percorso di studio”.
“Il progetto rappresenta la punta di diamante di un lungo lavoro di collaborazione che già da diversi anni – prima come Solvay e oggi come Syensqo – portiamo avanti con determinazione per permettere alle nuove generazioni di guardare al futuro con fiducia e positività” ha dichiarato Stefano Colosio, direttore dello stabilimento Syensqo di Spinetta Marengo. “Oltre ad avere ricadute positive per il territorio locale, il RiSPA rappresenta per noi anche un’opportunità di sviluppo di soluzioni che da Alessandria potranno essere applicate anche altrove, a livello nazionale ed internazionale, all’interno di una logica di crescita del Gruppo”.
Le attività di ricerca saranno avviate sin dall’inizio con il personale del Dipartimento che afferisce al Centro, 16 professori e ricercatori e 5 tecnici strutturati, oltre a 11 giovani ricercatori e 5 tecnici, reclutati specificamente con le risorse del Centro, e tesisti, che metteranno a disposizione le loro competenze per lo sviluppo delle attività oggetto dell’Accordo, in piena continuità con quanto svolto precedentemente in collaborazione con Solvay – di cui Syensqo è spin-off – che ha al suo attivo due dottorandi di ricerca e un tesista. Un altro indicatore riguarderà gli output della ricerca, ossia le pubblicazioni scientifiche, il deposito di brevetti, la partecipazione a congressi, lo sviluppo di progetti di ricerca integrati, la formazione di tesisti e dottorandi di ricerca e la divulgazione scientifica e tecnologica.