Autore Redazione
sabato
17 Febbraio 2024
10:23
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Cronaca - Novi Ligure

Novi Ligure: come funziona il sistema di truffe online svelato da Striscia la Notizia

Novi Ligure: come funziona il sistema di truffe online svelato da Striscia la Notizia

NOVI LIGURE – Sta facendo giustamente discutere, a Novi Ligure e non solo, il servizio di Striscia la Notizia andato in onda ieri sera nella popolare trasmissione di Canale 5. L’inviata Rajae Bezzaz e il suo operatore sono stati aggrediti da S. M., un cittadino novese pregiudicato per truffe on line e accusato dalla giornalista di proseguire con il suo “metodo” di illecito arricchimento. L’interessato, lo precisiamo, nega ogni responsabilità. L’uomo, già condannato in passato per questo reato, aveva già ricevuto a casa sua, nel 2020, l’inviata a cui aveva spiegato che in passato aveva sì fatto delle truffe on line legate alla vendita di biglietti per concerti e partite, ma che aveva smesso e che era stato a sua volta vittima di una sostituzione di persona: qualcuno faceva finta di essere lui e proseguiva il suo sistema di truffe, a sua insaputa.

Lunedì la troupe di Striscia è tornata a Novi e ha nuovamente incontrato, sotto casa, il novese che di fronte alle pressanti richieste della giornalista, alla presenza di una persona vittima della truffa, ha prima provato a spiegare le sue ragioni, e poi non ha esitato ad aggredire la giornalista, colpendola con un pugno e urlando contro di lei frasi razziste e sessiste, e colpendo anche il suo operatore, facendolo cadere e danneggiando anche la telecamera. I due si sono recati al pronto soccorso e sono stati giudicati guaribili con una prognosi di 10 giorni.

Sarà ovviamente la magistratura a stabilire se il cittadino novese sia davvero il responsabile delle truffe di cui lo ha accusato la popolare trasmissione.

Ma è utile spiegare il meccanismo alla base della truffa, in modo che le potenziali future vittime di questo sistema possono capire di trovarsi davanti ad una potenziale truffa e tutelarsi. Questo metodo non è certo esclusiva del novese (in caso si stabilisca che è lui il vero responsabile) ma è molto diffuso in tutto il paese.

Il meccanismo è abbastanza semplice. Il truffatore mette in vendita – ad esempio – il biglietto di un concerto. Alle persone interessate, a riprova dell’effettivo possesso del biglietto, mostra foto dello stesso sia davanti che dietro che mostrano “inequivocabilmente” che il biglietto è nelle sue mani. A questo punto scatta la vendita, con il truffato che manda i soldi e attende inutilmente di ricevere il biglietto. Lo stesso biglietto inesistente può essere venduto contemporaneamente a più persone. Può trattarsi di un concerto, di una partita, o di un altro grande evento. Come fa il truffato ad essere in possesso delle foto di un biglietto che in realtà non ha? Se le è procurato fingendosi acquirente dello stesso biglietto da parte di una persona che lo ha davvero, e si è fatto mandare come prova le foto. Una volta avute le foto, blocca la trattativa e a sua volta mentre in vendita il biglietto di cui ha le foto, che gli servono per provare la sua buona fede alle sue future vittime.

Come può un cittadino accorgersi della truffa e non lasciarsi “fregare”? Il primo segnale è quello del metodo di pagamento, che molto spesso è da effettuarsi su carta Poste Pay. Il truffatore infatti si fa pagare su una carta in suo possesso, ma che non è intestata a lui ma ad un’altra persona, spesso ignara. Se il truffato presenta denuncia, le indagini portano al reale intestatario della carta, che è ignaro di tutto. Anche nel caso di Novi, gli inquirenti hanno individuato come intestatario del conto poste Pay un altro novese che si è detto ignaro  di tutto.

Uno dei metodi più sicuri per i pagamenti online è PayPal, non tanto perché offre la possibilità di identificare chiaramente la persona a cui stiamo mandando i soldi (anzi, non ci permette proprio di identificarla) ma perché offre un servizio di protezione sugli acquisti: se la merce non arriva, i nostri soldi ci vengono resi.

Utile anche non affidarsi a contatti diretti tra venditore e acquirente, ma usare dei siti di vendita online che si pongono come intermediari: l’acquirente non invia direttamente i soldi al venditore, ma al sito. Il sito comunica al venditore di aver ricevuto il pagamento e che provvederà a mandargli i soldi quando l’acquirente gli comunicherà che il bene è arrivato ed è conforme alla descrizione. In caso contrario, all’acquirente vengono resi i soldi.

Esistono, purtroppo, moltissimi metodi di truffe on line: quello di Novi è solo un esempio.

Foto di Striscia la Notizia

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