Autore Redazione
mercoledì
21 Febbraio 2024
16:49
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Cronaca - Alessandria

Sicurezza sul lavoro, il presidio di Cgil e Uil: “In provincia sei ispettori, dovrebbero essere il doppio”

Sicurezza sul lavoro, il presidio di Cgil e Uil: “In provincia sei ispettori, dovrebbero essere il doppio”

ALESSANDRIA – “Non vogliamo abituarci alla gente che muore sul lavoro, siamo pronti a forme di protesta ancora più dure“. Queste le parole del segretario provinciale della Camera del Lavoro Franco Armosino in occasione del presidio promosso in piazza della Libertà, sotto la Prefettura di Alessandria, dai sindacati Cgil e Uil dopo la tragedia di Firenze. Proprio oggi, infatti, è stato indetto uno sciopero a livello nazionale di due ore alla fine di ogni turno.

“Dovremo essere qui tutti i giorni” ha aggiunto Armosino “la situazione si sta prevedibilmente aggravando, le norme sugli appalti varate da questo Governo stanno portando a un alleggerimento normativi volto a un maggior guadagno delle imprese. Non abbiamo una rete di controllo, il numero degli ispettori del lavoro è carente. Oggi andremo ancora una volta dal Prefetto. Stiamo parlando di una situazione che deve essere sanata al più presto”.

Secondo la Uil, inoltre, ad oggi in provincia di Alessandria lavorano appena 6 ispettori del lavoro, rispetto a un fabbisogno di 12. Il sindacato ha anche ricordato che i 4 militari dell’Arma dei Carabinieri deputati ai controlli devono dividersi con la provincia di Asti. Numeri bassi anche allo Spresal del nostro territorio: rispetto a un fabbisogno di 20 unità, ad oggi sono 12 gli ispettori formati. “Di recente sono stati assunti altri dieci ispettori ma sappiamo che appena un paio resterà nel nostro territorio. Gli altri provengono da fuori regione. Per questo” ha aggiunto Claudio Bonzani, segretario provinciale Uil “chiediamo che i bandi siano regionali e non nazionali. Abbiamo chiesto la modifica alla attuale legislazione sulla sicurezza: le imprese devono prendersi le loro responsabilità. Durante il Governo Draghi si era stabilita l’assunzione di 2 mila nuovi ispettori: ad oggi non abbiamo raggiunto le 800 unità. Continua la mancanza di vincoli, tra ribassi e subappalti che rendono difficilmente individuabili le imprese impegnate. C’è un mancato rispetto della contrattazione nazionale. Queste morti non sono una tragica fatalità ma una precisa responsabilità del Governo. Parlammo di sicurezza sul lavoro con la Ministra Calderone a luglio 2023. Ora abbiamo saputo che sarà varato un pacchetto di norme: viene però stabilito che una ditta appena controllata non sarà più visitata dagli ispettori per i successivi 18 mesi. Vogliamo affrontare il tema della formazione per la sicurezza, che dovrebbe iniziare già dalle scuole. Insomma, serve un tavolo serio di confronto col Governo”.

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