Autore Redazione
lunedì
21 Dicembre 2015
23:40
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Cronaca - Alessandria

Quando il ‘Pranzo di Natale’ scalda il cuore

Quando il ‘Pranzo di Natale’ scalda il cuore

ALESSANDRIA – Solo lo spirito del Natale può far accomodare al tavolo persone di ogni tipo, di ogni religione, con storie così diverse, tragiche, difficili. Non è un miracolo, tanto per non trascendere in inutili banalità, ma semplicemente la concretezza di azioni vere e improntate alla collaborazione che sfociano in un intreccio di sorrisi. Domenica, all’ex seminario Santa Chiara di Alessandria, si è tenuto il pranzo di Natale organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Caritas, un evento che nonostante il difficile momento di molte persone ha restituito un po’ di serenità e calore.

Doveva essere un pranzo in famiglia e così è stato perché a ogni tavolo si sono sedute circa 170 persone, capitate ad Alessandria da ogni parte d’Italia e del mondo, insieme a loro moltissimi volontari della Comunità di Sant’Egidio, della Caritas e cittadini affiancati dai boy scout e dai preziosi ragazzi della Ristorazione Sociale.

Divenuto ormai un appuntamento tradizionale per la città, la peculiarità peculiarità del ‘Pranzo di Natale’ sta nella sua capacità di far sentire tutti uguali. Nessun freddo approccio stile mensa, ma un modo conviviale di vivere una giornata. In cui il chiasso festoso riempie le orecchie e non le disturba: la prova che la festa è riuscita. Tavoli imbanditi con tovaglie rosse, centritavola realizzati per apposta per l’occasione, segnaposto con il nome di ciascun ospite, il menu a libretto poggiato sul tavolo sono tutti dettagli che diventano preziosissimi per chi è abituato a centellinare il cibo o a farne scorta per portalo ad amici o parenti.

Ogni tavolo ha raccontato decine di storie, chi è fuggito dall’Afghanistan, con in tasca solo qualche frammento di frasi inglesi, chi, ha lasciato i più lontani paesi dell’Africa dopo viaggi infiniti e ha acceso sguardi luminosi e timidi su ogni cosa intorno, l’anziano che non ha voluto rinunciare ad avere il proprio cane vicino perché “se lui non può entrare non entro neanche io“. C’è chi ha ricevuto il regalo e non lo ha spacchettato per tenerlo così com’è e aprirlo solo a Natale, vincendo le insistenze dei vicini: “lo apro da solo perché magari c’è la lettera della mia fidanzata e voglio leggerla da solo“.

L’appuntamento di domenica è stato uno spaccato di normalità e di attenzione nei confronti di chi è abituato a vedersi scivolare addosso la vita. Domenica ha potuto riguadagnare un posto tra le persone, senza occhi pronti a giudicare o peggio sguardi in fuga.

Una cosa bella” ha mormorato quasi tra sé e sé il sorridente sindaco di Alessandria, Rita Rossa, impegnato a a servire tutte le pietanze dal primo minuto all’ultimo. Insieme al primo cittadino anche l’assessore Mauro Cattaneo, anche lui con le maniche rimboccate per mettersi al servizio di tutti. “Un grande momento di generosità reciproca” ha spiegato ancora il Vescovo, Mons. Guido Gallese.

Alla fine l’immensa fatica di un evento che ha potuto contare sulla generosità degli alessandrini non è pesata a nessuno. I numerosissimi giovani impegnati a dispensare regali o a servire tra i tavoli, i portentosi ragazzi della cooperativa Coompany, i volontari arrivati senza alcuna intenzione di risparmiarsi hanno concluso la serata con il sorriso e con gli occhi illuminati da una giornata che vale più di mille regali. Le persone in difficoltà non avranno visto risolti i loro problemi ma vedere scritto il loro nome sui pacchetti ricevuti o essere trattati come famigliari sono piccoli dettagli che “hanno scaldato il cuore“.

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