Autore Redazione
mercoledì
20 Marzo 2024
18:06
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Cronaca - Alessandria

Un angelo in bronzo portato via dalla tomba monumentale dell’artista Gambini

Un angelo in bronzo portato via dalla tomba monumentale dell’artista Gambini

ALESSANDRIA – È tanta l’amarezza di Emiliano Poggio, esterrefatto per lo scempio fatto da ignoti nei confronti della tomba del trisnonno, Rodolfo Gambini, artista e pittore molto attivo ad Alessandria e non solo. In questi giorni, in occasione di una visita in cimitero, Emiliano ha scoperto infatti che qualcuno ha portato letteralmente via una imponente scultura bronzea presente sulla lapide e del ritratto sempre in bronzo. Ora quel piccolo spazio che ricorda il suo avo è un triste cumulo di macerie che il personale del cimitero ha transennato. “Con mia mamma – spiega amareggiato Emiliano Poggio – stavamo pensando di rimetterla a posto anche per valorizzarla. Per noi rappresentava molto e anni fa l’ex sindaco Gianfranco Cuttica aveva voluto dare lustro a una figura importante per la città. Quella stessa tomba è stata anche inserita nel circuito delle tombe monumentali del cimitero di Alessandria“.

Lo stupore quindi è più che comprensibile perché l’angelo che impreziosiva la lapideera davvero grande, quasi due metri per 1,50 – continua Poggio – scardinato con un flessibile che ha creato scintille. Una azione che ha perfino annerito un pezzo della lastra di marmo su cui era stato installato“. Difficile capire quale sia ora la sorte di questa opera d’arte che, probabilmente, racconta ancora Poggio, “è stata fatta passare attraverso la cancellata laterale visto che abbiamo trovato le inferriate allargate“.

Poggio si era recato su quella tomba il primo novembre e probabilmente già poco dopo qualcuno si è introdotto nel cimitero per compiere questo incredibile gesto di cui si è accorto ora. L’alessandrino ha sporto denuncia ai Carabinieri che hanno subito coinvolto il Nucleo di Tutela del Patrimonio, nella speranza di poter ritrovare un pezzo di storia anche della città, come ha rimarcato anche il Fai. “La storia del Maestro Gambini a molti non è nota. In vita certamente avrebbe colto l’occasione per far comprendere con un suo affresco o disegno la gravità del gesto. L’ignoranza è la peggiore malattia di questo tempo e va combattuta“. Gambini nacque ad Arluno e studiò pittura all’Accademia di belle arti di Brera di Milano affinando le tecniche a guazzo e ad affresco. Operò principalmente a Milano, in Lombardia, in Piemonte, in Liguria e in Sardegna. Dopo aver vinto l’appalto per la decorazione della stazione ferroviaria di Alessandria lavorò moltissimo ad Alessandria e provincia in ambito sia religioso che civile. Sue le decorazioni della Banca San Paolo in piazza Garibaldi, della biglietteria della stazione di Alessandria, interventi nel duomo di Voghera solo per citare alcuni esempi. La statua portata via dal cimitero di Alessandria venne realizzata da un amico alla sua morte, nel 1928. “Oggi – conclude Poggio – avrebbe certamente riso e affrontato in modo ironico questo sfregio” che però è uno schiaffo a un pezzo di storia cittadina.

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