2 Aprile 2024
12:45
Solvay, Cisl e Uil vogliono “risposte chiare”: “Sicurezza sanitaria e occupazionale devono convivere”
ALESSANDRIA – “Le lavoratrici e i lavoratori del Polo Chimico pretendono certezze sul loro futuro“. Questo l’appello dei sindacati Cisl e Uil provinciali insieme ai rappresentanti di categoria di Femca e Uiltec “a fronte delle notizie sempre più preoccupanti che circolano in merito al futuro dello stabilimento Syensqo (Gruppo Solvay) di Spinetta Marengo, sia per quanto riguarda le tutele sanitarie e ambientali legate alle sostanze Perfluoro Alchiliche (Pfas), sia sotto il profilo delle possibili ricadute occupazionali”.
Giovedì scorso Cisl e Uil, in accordo con le RSU aziendali, hanno chiesto un incontro urgente sia al sindaco Abonante che al presidente della Provincia di Alessandria Bussalino: “Un incontro che, ci hanno assicurato, si terrà a stretto giro” hanno aggiunto le parti sociali “l’istanza da noi proposta alle autorità istituzionali del territorio fa seguito ad analoga richiesta inoltrata il 22 febbraio scorso dalle RSU Syensqo degli stabilimenti di Spinetta Marengo e Bollate dove è presente la sede centrale, che comprende il centro ricerche che svolge attività anche per Spinetta Marengo. Stiamo parlando come Syensqo di oltre 1000 addetti, circa 600 dei quali nel sobborgo alessandrino. Ad essi vanno poi aggiunti i lavoratori dell’indotto stimati in alcune centinaia, circa 300 nel sito produttivo di Spinetta Marengo. Esprimiamo la massima preoccupazione per l’inerzia delle autorità politiche e sanitarie competenti in merito al completamento delle indagini relative alla salute delle persone”.
“Condividiamo e sosteniamo l’impegno da parte di tutti i soggetti interessati, per dotarsi di adeguati strumenti di controllo e prevenzione al fine di garantire un sereno svolgimento delle attività lavorative e della vita civile. Chiediamo che ciò avvenga nel modo più tempestivo. Nonostante l’azienda stia gradualmente eliminando l’utilizzo di tali sostanze, rimaniamo fortemente preoccupati per l’attuale situazione, che rischia di impedire gli investimenti necessari per la salvaguardia produttiva e occupazionale dei siti. Riteniamo che sicurezza sanitaria e ambientale da un lato e occupazionale dall’altro, debbano convivere e vadano perseguite con forza, senza sacrificare una per l’altra. Siamo certi che sia possibile ottenere questo risultato con un impegno corale e armonico da parte delle istanze territoriali, in linea con le migliori prassi dei Paesi più moderni. Ma occorre procedere speditamente senza ulteriori indugi. Non c’è più tempo da perdere. Servono subito risposte chiare” hanno concluso Cisl, Uil, Femca e Uiltec.