2 Aprile 2024
15:56
Violenza di genere, me.Dea: “Numeri in crescita, +25% nel 2023. Due donne su tre sono madri”
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Lo scorso giovedì nella Sala del Consiglio di Palazzo Ghilini ad Alessandria, sede della Provincia, si è tenuto l’incontro istituzionale della Rete antiviolenza del territorio della provincia di Alessandria per fare il punto sulle attività svolte nell’ultimo anno e definire le priorità del 2024.
Erano presenti i rappresentanti dei soggetti aderenti alla Rete: Prefettura di Alessandria, Provincia di Alessandria, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria, Tribunale di Alessandria, Questura di Alessandria, Comando Provinciale dei Carabinieri di Alessandria, Comando Provincia della Guardi di Finanza, Comuni di Alessandria, Acqui Terme, Casale Monferrato, Novi Ligure, Ovada, Tortona e Valenza, Ufficio Scolastico Territoriale Provinciale, Azienda Sanitaria Locale AL, ASO Azienda Sanitaria Ospedaliera SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, Enti gestori dei Servizi socio assistenziali della provincia, Ordine degli Avvocati di Alessandria, il centro antiviolenza me.dea. I lavori sono iniziati con i saluti istituzionali a cura del Presidente della Provincia di Alessandria, Enrico Bussalino, del Prefetto di Alessandria, Alessandra Vinciguerra e del Procuratore Generale, Enrico Cieri.
Carlotta Sartorio, responsabile centro studi me.Dea ha, poi, presentato i dati provinciali relativi al triennio 2020-2021-2022, essendo me.Dea il soggetto incaricato di svolgere l’attività di raccolta, elaborazione e diffusione dei dati della Rete. Gli accessi all’interno della Rete confermano il trend di crescita, indicando la maggiore propensione delle donne a far emergere la loro situazione di violenza, a conferma della validità di un lavoro congiunto, di modalità di accoglienza condivise che rafforzano il pensiero che si sta percorrendo la strada giusta. Sono in crescita gli accessi nella rete e la diminuzione dei dati provenienti dalle strutture sanitarie che hanno segnalato i codici rosa, indica che sono cresciuti gli accessi agli altri soggetti, sia per quello che riguarda le denunce formali alle forze dell’Ordine (in crescita dati da Carabinieri e Questura), ma anche per ciò che riguarda il sommerso che ha difficoltà a emergere (gli accessi al Centro Antiviolenza me.dea confermano il trend di crescita che nel 2023 ha raggiunto il 25%).
Quando si parla di violenza domestica si parla di donne, ma non solo: me.Dea ha rilevato che la percentuale di donne madri che hanno chiesto aiuto al Centro oscilla dal 60 al 80% e i figli coinvolti nel triennio in considerazione sono 590: almeno il 65% di loro è di minore età. Se si incrocia l’età delle donne che si è rivolta a uno dei soggetti della Rete con la media della prima maternità (dati Istat), almeno il 60% ha figli minorenni. Da questo dato la necessità di focalizzare lo sguardo e gli interventi sulla violenza assistista e sull’indispensabile supporto ai figli e di interrompere la catena della violenza.
É stata poi la volta di Silvia Lorenzino, Avvocata del Centro Antiviolenza “Svolta Donne” e componente del gruppo avvocate della Rete Nazionale D.i.Re, la quale ha relazionato sulla Riforma Cartabia, sottolineando la necessità di considerare la particolare vulnerabilità in cui si trova la donna quando si rivolge al sistema giudiziario per essere sostenuta, al fine di evitare l’insopportabile fenomeno della vittimizzazione secondaria o peggio ancora errori di valutazione che possono compromettere la sua tutela. Da qui, la necessità di un lavoro in rete tra tutti i soggetti che entrano in contatto con la donna quando decide di intraprendere un percorso di denuncia.
Sarah Sclauzero, presidente dell’APS me.dea, ha poi fatto un excursus sulle iniziative svolte dalla Rete nel 2023, soffermandosi sulla preziosa sinergia messa in campo con i referenti della Rete provinciale e sull’efficacia dei momenti di confronto e formazione avviati, che hanno recentemente visto il protagonismo del Comando provinciale dei Carabinieri e della Polizia Municipale di Casale Monferrato e del settore socio-assistenziale. Percorsi di formazione attuati anche in ambito scolastico presso alcuni istituti scolasti provinciali e sanitario, presso i Consultori ASL-AL.
Le sfide del prossimo futuro sono molte e tra i temi più urgenti da affrontare c’è quello della violenza assistita, strategico per la tutela dei minori e in ottica di prevenzione della violenza di genere nelle future generazioni.
“La numerosa partecipazione all’incontro e i preziosi interventi delle persone presenti in sala, tutti esponenti della Rete provinciale – afferma Sarah Sclauzero, presidente dell’associazione di promozione sociale me.Dea – hanno rappresentato una conferma della bontà del lavoro svolto fin qui. L’auspicio è di proseguire con rinnovato impegno, per dare impulso a quanto avviato e sviluppare strumenti di qualità per la tutela della donna, dei suoi figli e delle sue figlie”.
“Siamo fieri di riaffermare il nostro impegno nella protezione e nell’assistenza delle persone che si trovano in situazioni di vulnerabilità – dichiara il presidente della Provincia di Alessandria, Enrico Bussalino “La Rete Antiviolenza della provincia di Alessandria è un chiaro esempio di come la collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini possa portare a risultati tangibili nella lotta contro la violenza”.