4 Aprile 2024
15:18
Pfas nell’aria, l’ex assessore Lombardi: “Quantità elevatissime. Comune Alessandria adotti provvedimenti radicali”
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Si intitola “I veleni nell’aria di Spinetta” l’approfondito studio dell’ex assessore all’Ambiente di Alessandria, Claudio Lombardi, basato sulla documentazione di Arpa rispetto ai rilievi dei Pfas “immessi in atmosfera dallo stabilimento Solvay di Spinetta” ha rimarcato Lombardi. “Le autorità europee e nazionali che hanno competenza in materia non hanno fissato al momento alcun limite per tali emissioni, pur essendone ormai tristemente nota la nocività. Ho provveduto perciò a confrontare-tramite ricerca bibliografica- i valori delle emissioni misurate con quelle di aree molto distanti dai siti di produzione e utilizzo (le cosiddette “aree bianche”). I risultati del confronto” ha aggiunto l’ingegnere alessandrino “sono estremamente allarmanti: nell’area della piana alessandrina che circonda il Polo Chimico di Spinetta le emissioni di Pfas sono di ordini di grandezza superiori a quelle delle aree bianche. I Pfas unitamente alle altre sostanze tossiche che-immesse dai reparti dello stabilimento chimico- permeano l’atmosfera della Fraschetta sono con tutta evidenza i principali responsabili delle eccedenze di patologie e morti premature appurate dalle indagini epidemiologiche fatte condurre dal Comune di Alessandria e rese pubbliche nel periodo 2017-2019. Invito le autorità pubbliche, presidente della Provincia e sindaci dei Comuni interessati a partire dal Comune di Alessandria- previa ulteriore validazione di quanto esposto nella presente relazione- a intervenire con provvedimenti che pongano immediato termine a tale gravissima minaccia della salute degli abitanti. Vogliano dare applicazione all’articolo 41 della Costituzione “Le esigenze economiche e produttive non possono mai prevalere sul diritto alla salute”.
LO STUDIO “I VELENI NELL’ARIA DELLA FRASCHETTA”
Splende il sole sulle montagne e colline del Piemonte con temperature primaverili. Ma più in basso nella valle si forma una spessa coltre di nebbia. È un coperchio che impedisce ai raggi del sole penetrando di riscaldare la piana e d’altro canto impedisce alle sostanze gassose prodotte dagli impianti di riscaldamento, dai mezzi di trasporto, dalle industrie di disperdersi nell’alta atmosfera. E i paesi della Fraschetta in particolare Spinetta sono perciò permeati dai gas emessi dal Polo Chimico e gli abitanti se li respirano, e si ammalano. Come descrivo nel romanzo “Il Ricatto. Storie di Spinetta Marengo e della sua Fabbrica” da oltre un secolo la fabbrica chimica ha portato insieme al lavoro anche tale frutto avvelenato, avvelenato particolarmente nei giorni di freddo e di nebbie. Negli anni della cosiddetta “Chimica degli acidi forti” nei giorni di nebbia un acre odore si percepiva e si formavano aerosol acidi purtroppo corrosivi non solo per le grondaie delle abitazioni. Ora non si percepiscono più tali odori ma per gli abitanti la situazione sanitaria non è migliorata. Gas inodori, tossici ed alcuni cancerogeni prodotti dall’attuale “Chimica del Fluoro” permeano l’atmosfera. L’ARPA, l’Agenzia Regionale per i controlli e studi ambientali, ha condotto analisi approfondite e non episodiche sulla qualità dell’aria della Fraschetta relativamente ai PFAS sostanze tossiche- alcune cancerogene- che si accumulano negli esseri viventi per lungo tempo e sono indistruttibili. Le emissioni in atmosfera di queste sostanze- pur prodotte da più di mezzo secolo- non hanno per il momento limite alcuno, principalmente per l’azione di freno delle potenti multinazionali che le producono (Solvay, Dupont, Chemours e 3M). Gli scienziati ambientalisti per valutare il livello di inquinamento atmosferico confrontano le quantità di tali sostanze presenti nell’aria delle aree adiacenti ai siti di produzione con quelle delle aree distanti da luoghi di produzione e utilizzo, le cosiddette “aree bianche”.
ARPA Piemonte ha condotto indagini per un anno a partire dal marzo 2022 e ha individuato la presenza di cC6O4 ed ADV (i PFAS attualmente prodotti ed utilizzati da Solvay) nell’atmosfera di Spinetta e ne ha misurato le quantità che ricade al suolo. Si tratta di quantità elevatissime che superano di più di 44 volte i valori rilevati nelle “aree bianche” con un picco di ben 93 volte nel maggio 2022. Ma anche a 10 chilometri di distanza, in località Montecastello, Arpa ha misurato nel periodo 15 marzo-15 aprile 2013 una media di 160 ng/m2 die, superiore di 3,5 volte al valore rilevato nelle “aree bianche” (vedi bibliografia in basso nei punti 1 e 2).
Altre analisi sempre di ARPA compiute questa volta su campioni di aria hanno denunciato nel mese di marzo 2023 presenza di PFAS (cC6O4+ADV) in misura massima di 13,5 ng/m3 a Spinetta e 1,5 ng/m3 a Piovera. (vedi bibliografia 3). Per le “aree bianche “L’ARPAV (l’Agenzia per la protezione ambientale del Veneto) assume per la somma di PFAS un valore indicativo di 0,015 ng/m3: inferiore quindi di 900 volte ai valori rilevati a Spinetta ma anche 100 volte inferiore di quelli rilevati a Piovera che dista più di 10 Km da Solvay. (vedi bibliografia punto 4). Uno studio condotto in Germania (vedi bibliografia punto 5) riporta valori massimi rilevati in aree rurali che non superano 0,0013 ng/m3: migliaia di volte superiori a quelli rilevati a Spinetta e centinaia di volte di quelli rilevati a Piovera.
LUOGO | DATA | cC6O4
(ng/m3) |
ADV (ng/m3) |
Σ(cC6O4+ADV)
(ng/m3)
|
Metodo
Analisi |
Spinetta Via Genova |
31 marzo 2023 | 11,5 | 0,5 | 12 | Echo Filtro |
27 marzo 2023 | 1,4 | 0,1 | 1,5 | Echo Filtro | |
Spinetta via Bolla | 29 marzo 2023 | 12,9 | N.R. | 12,9 | Filtro |
31 marzo 2023 | 0,6 | N.R. | 0,6 | Filtro | |
Piovera | 22 marzo 2023 | 0,6 | N.R. | 0,6 | Echo Filtro |
1,4 | < 0,3 | 1,4 | Fiala | ||
21 marzo 2023 | N.R. | 0,3 | 0,3 | Fiala |
MONITORAGGIO PFAS NEGLI AERIFORMI; ARPA PIEMONTE; PRATICA N°G07-2023-01287
Desidero far notare che Arpa ha riportato i risultati delle analisi- per altro di elevato livello scientifico-senza commenti, limitandosi semplicemente a far rilevare che le autorità sanitarie nazionali ed europee non hanno al momento definito limiti per i PFAS in atmosfera. Messaggio tranquillizzante per le pubbliche amministrazioni che ricevono le relazioni ARPA e tale da non doverle indurre a richiedere approfondimenti. Pur conscio della mia inadeguatezza conoscitiva di tale materia ho approfondito la ricerca individuando pubblicazioni attendibili -citate in bibliografia – che riportano i valori di PFAS delle “aree bianche” e che permettono di eseguire il confronto. Non pretendo di essere un esperto in materia: lo scopo di questo scritto è di informare il Comune di Alessandria che le eccedenze di patologie e mortalità premature denunciate dai risultati delle indagini epidemiologiche sono probabilmente causate dalle sostanze nocive- i PFAS ma non solo- che permeano l’aria della Fraschetta. Ritengo quindi doveroso che il Comune richieda ad ARPA ed ASL una rapida validazione del gravissimo inquinamento denunciato in questa nota e poi assuma provvedimenti- anche radicali- nei confronti del Polo chimico Solvay– atti a porvi termine. Più che opportuno citare il motto del Comitato Stop Solvay: “Non una molecola di inquinante deve fuoriuscire dal sito produttivo, cento anni di veleni possono bastare”!
Bibliografia:
- Controllo e monitoraggio deposizioni PFAS nell’aria a Spinetta Marengo e Montecastello – ARPA pratica G07-2021-0027
- Dreyer A, Matthias V, Weinberg I, Ebinghaus R. Wet deposition of poly- and perfluorinated compounds in Northern Germany. Environ Pollut. 2010;158(5):1221-1227. doi:10.1016/j. envpol.2010.01.030
- ARPA Piemonte- MONITORAGGIO PFAS NEGLI AERIFORMI RELAZIONE TECNICA RISULTATO ATTESO B5.16 PRATICA N°G07_2023_01287 PERIODO DI MONITORAGGIO MARZO 2023
- 1 Studio matrice aria (arpa.veneto.it)
- Dreyer A, Matthias V,Temme C, Ebinghaus R. Annual time series of air concentrations of polyfluorinated compounds. Environ Sci Technol. 2009;43 (11); 4029-4036.doi:10.1021/es900257w