23 Aprile 2024
19:54
Al Carcere San Michele di Alessandria detenuto rovescia un armadio e prova a ferire un agente con una lametta
ALESSANDRIA – “L’ennesimo grave fatto nel carcere San Michele“. Così il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria Sappe ha commentato una nuova aggressione avvenuta nella Casa di Reclusione alessandrina. Come ha riferito il vicesegretario regionale del Sappe Demis Napolitano, intorno alle 13 un detenuto si era recato nei pressi dell’ufficio di Sorveglianza Generale ma, non trovando nessuno, ha rovesciato un armadio situato all’interno del locale.
Dopo essere stato calmato il detenuto ha effettuato la prevista videotelefonata ma, una volta terminata, è tornato nei pressi dello ufficio sorveglianza e, approfittando di un cancello usato dal personale per passaggio di servizio, si è lanciato in mezzo. Dopo aver estratto una lametta si quindi è scagliato contro un agente di Polizia Penitenziaria. “Solo grazie alla preparazione e all’attenzione del collega che riusciva a disarmarlo la situazione non è degenerata e non vi sono state conseguenze peggiori” le parole di Napolitano.
Il segretario nazionale del Sappe Piemonte, Vicente Santilli, ha evidenziato il “pubblico plauso del Sappe al personale di Polizia Penitenziaria che ha evitato il compimento di un grave evento critico con estrema professionalità. L’evento è stato gestito al meglio dalla Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno. È per noi importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale”.
“Stiamo parlando di poliziotti che fanno servizio in sezioni al limite (e oltre) le condizioni minime di salubrità, che sono costretti a fare ore e ore di straordinario ogni giorno per far fronte ai compiti istituzionali, che non hanno neppure gli strumenti utili a garantire la loro stessa incolumità fisica, come può essere il taser“ ha aggiunto il segretario generale del Sappe Donato Capece. “Servono provvedimenti urgenti, a cominciare da un inasprimento di pena per i detenuti che aggrediscono il personale di Polizia Penitenziaria durante la permanenza e l’espiazione di pena in carcere” e dalle “espulsioni di tutti i detenuti stranieri in Italia, spesso protagonisti per più gravi eventi critici in carcere”. “Serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”, prosegue il sindacalista, che si appella ai vertici del DAP affinché creino le condizioni “per ristabilire ordine e sicurezza, attuando davvero quella tolleranza zero verso quei detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta!”. “Servono regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri, attuando davvero quella tolleranza zero verso i detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta! Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!” ha concluso Capece.