Autore Redazione
martedì
18 Giugno 2024
13:32
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Cronaca - Alessandria

Un nuovo pulmino per i rugbisti de “Le tre rose” grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria

Un nuovo pulmino per i rugbisti de “Le tre rose” grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria

ALESSANDRIA – Questo martedì è stato inaugurato nel cortile di Palatium Vetus, alla presenza delle autorità locali, il nuovo pulmino acquistato dall’Associazione Sportiva Dilettantistica “Le tre rose rugby”, grazie al generoso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. L’automezzo sostituisce quello in dotazione, vetusto e non più utilizzabile e sarà impiegato per accompagnare gli atleti agli allenamenti e per le trasferte della squadra che, diversamente, sarebbe stata costretta a ritirarsi dal campionato di serie C in cui milita.

Una bella storia a lieto fine per la squadra di rugby casalese, una squadra multietnica, composta per la maggior parte da giovani richiedenti asilo provenienti dall’Africa subsahariana, che fanno capo ad alcune cooperative sociali Alpi del Mare, Liberi Tutti, Oltremare, Quadrifoglio e Nuova Vita, con sede in diverse località della provincia di Alessandria.

L’idea di creare una squadra di rugby per integrare i giovani rifugiati è nata diversi anni fa e ha superato anche lo scoglio della pandemia. Ora i giovani atleti sono una trentina e la squadra sta affrontando il campionato con buoni risultati. Recentemente sono stati ricevuti, con le loro famiglie, anche dal Presidente della Repubblica e dal Pontefice. La loro avventura sportiva rischiava, però, di naufragare senza il tempestivo intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

“La Fondazione – afferma il presidente, notaio Luciano Mariano ha accolto questa richiesta in virtù del valore sociale del progetto. Una iniziativa di inclusione sociale di notevole livello che ci rende orgogliosi di poter contribuire a migliorare la qualità della vita di questi giovani, molti dei quali sono ospiti delle cooperative sociali e altri hanno creato la loro famiglia in Italia e vivono sul nostro territorio. La scelta dello sport come strumento di integrazione sociale è vincente in quanto lo sport favorisce le relazioni interpersonali e il rispetto delle regole, degli altri e delle diversità, migliora la capacità di lavorare in gruppo, contribuisce a rafforzare il senso di far parte di una squadra e di una comunità. Complimenti a tutti coloro che sono impegnati a portare avanti questo progetto e in bocca al lupo alla squadra!”

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