Cronaca - Alessandria

“Mancano cento operatori socio sanitari”. L’allarme dei sindacati: “Da Asl risposte inaccettabili”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – “Mancano cento operatori socio sanitari negli ospedali del territorio. La carenza di organico è cronica“. Così i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Fials hanno evidenziato il muro contro muro con l’Azienda Sanitaria Locale di Alessandria dopo il faccia a faccia di lunedì sera. A fronte di una necessità complessiva 467 posti, le parti sociali hanno riferito che Asl avrebbe proposto l’assunzione di 36 oss, unita alla disponibilità degli stessi sindacati a trovare la soluzione per “l’accompagnamento” di 121 oss ritenuti “parzialmente idonei”. “Le risposte di Asl sono state fumose, inaccettabili” hanno sottolineato Vincenzo Costantino, Antonio Lace, Moreno Maraffa, Sonia Ciminello e Alberto Accordi “e poi non è quello il nostro compito. Non vogliamo arrivare a un do ut des. Noi eravamo pronti a firmare un accordo sulla base delle necessità che avevamo condiviso: i 467 posti, una cifra frutto di una analisi dettagliata reparto per reparto. Ad oggi ne mancano all’appello circa cento. I 36 nuovi assunti sostituirebbero i 19 che andranno in pensione e i 17 ritenuti ormai inabili. Non basta. La graduatoria scadrà il prossimo 5 agosto e ci sono quasi 900 persone ancora in attesa di una risposta. La sensazione è che Asl non sia disponibile ad assumere personale in più”. 

Secondo i sindacati, inoltre, la mancanza degli oss tocca tutti i presidi Asl: “La situazione è estremamente critica ovunque (Casale, Novi, Tortona, Valenza, Ovada, Acqui, ndr). In alcune occasioni viene chiesto agli operatori socio sanitari di occuparsi anche di reparti rimasti sguarniti, tutto ciò è gravissimo. Nelle ortopedie mancano gli oss durante le ore notturne. Inoltre le richieste di part time vengono di continuo negate per carenza di personale. Questo è un campanello d’allarme”. 

Ora i sindacati valutano la richiesta di stato di agitazione: “Lo sciopero non è percorribile perché metterebbe a serio rischio il servizio, già carente. Ma siamo pronti a chiedere la convocazione di un tavolo dal Prefetto e a promuovere un presidio sotto la sede dell’Asl”. 

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