A San Michele non solo alberi abbattuti: le raffiche di vento hanno devastato anche l’agricoltura
ALESSANDRIA – L’improvvisa cella temporalesca che venerdì si è in particolare abbattuta sul sobborgo alessandrino di San Michele non ha provocato danni solo a diverse piante, alcune letteralmente sradicate o abbattute. Le raffiche di vento hanno infatti compromesso anche le colture agricole, risparmiate dalla grandine dello scorso 7 luglio. Un esempio è quello dell’azienda di Sergio Panizza, agricoltore e allevatore, con 700 capi di bovini da carne. Panizza ha registrato danni ingenti al mais, al grano e al frumento.
“60 ettari di grano e 40 ettari di mais sono andati perduti, servivano come base per il foraggio per i nostri animali. Un danno che si aggiunge al danno perché saremo costretti ad acquistare mangime al di fuori della nostra azienda senza la certezza dell’assoluta qualità che arriva dal poter contare sulla filiera chiusa. Ovviamente a questo si aggiunge il mancato raccolto e i costi di gasolio e fertilizzanti. Episodi di questa violenza non ne ricordo, la grandine ha sempre fatto paura, ma questa è un’altra cosa. Dieci minuti di puro terrore”.
“Questa tropicalizzazione spaventa e continua ad allungare la lista dei danni. Il maltempo di ieri sera ha colpito esattamente dove era arrivato nei giorni scorsi. Siamo molto preoccupati: le alte temperature estive asciugano acqua e buona parte del fango ma e lasciano la desolazione di decine e decine di ettari completamente compromessi con perdite del raccolto nei territori colpiti sino al 100%, colture falciate in superficie e l’incognita per quelle in campo, sottoterra, come ad esempio le patate dove l’acqua rimasta in superficie si è surriscaldata ed è stata assorbita dal terreno con il rischio molto concreto che si sprigionino muffe e malattie fungine” ha aggiunto Mario Castelli, Delegato Giovani Impresa Alessandria “A tutto questo si aggiunge il rischio di “spacco” causato proprio dall’eccesso di acqua in fase di maturazione: conseguenza di piogge molto intense e umidità atmosferica elevata che possono rendere il prodotto non commercializzabile con le conseguenti perdite economiche“. Castelli, titolare della Società Agricola “Cascina Mezzano” a Solero, era già stato danneggiato domenica scorsa e ieri ha purtroppo dovuto subire gravi conseguenze.
“La situazione è complicata, il dato è ancora molto superficiale, ma da una prima e sommaria stima, si contano una serie di danni che si aggirano su diversi milioni di euro: prima il Casalese e la Valcerrina, a seguire questi episodi nell’Alessandrino a distanza di pochi giorni – ha sottolineato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco –, chiediamo alla Regione tempi brevi per i risarcimenti per poter far arrivare alle aziende colpite una boccata d’ossigeno e l’impegno nella rimozione degli inerti. E’ opportuno difendere sempre più il nostro patrimonio agricolo che deve avere un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico”.
“Difficile quantificare i danni che interessano una parte piuttosto estesa del territorio, alcuni si potranno valutare solo più avanti. Il quadro che emerge è di una tendenza alla tropicalizzazione con cui dobbiamo fare i conti, che deve impegnarsi di più per affrontare un futuro dove gli eventi estremi saranno sempre più frequenti. L’agricoltura è uno dei settori più esposti ed è quella che paga il conto più salato: non possiamo mettere a rischio la nostra capacità di produrre cibo – ha concluso il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. In tale ottica è importante l’iniziativa del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare che ha inviato alla Commissione Europea la richiesta di attivazione delle misure eccezionali previste dalla riserva di crisi. Per assicurare liquidità alle aziende colpite è però necessario aumentare anticipi della Pac per i pagamenti diretti dal 50% al 70% e per lo sviluppo rurale da 70% a 85%”.
Gli uffici Coldiretti sono a disposizione per la compilazione delle domande di segnalazione dei danni subiti.