21 Gennaio 2016
08:54
Rapporto Pendolaria: in Piemonte il rincaro dei biglietti più alto e linea Acqui-Genova tra le 10 peggiori
PIEMONTE – Per i pendolari piemontesi non rappresenta una sorpresa, ma solo una conferma. Il rapporto Pendolaria di Legambiente ha infatti sancito che la linea ferroviaria Acqui-Genova è tra le dieci peggiori d’Italia. Una tratta che soffre soprattutto per il maltempo ma anche per “l’attraversamento dei passaggi a livello”. I viaggiatori devono fare i conti con la “sempre più scarsa frequenza dei treni” e con soppressioni unite alla mancanza di comunicazione. Secondo il rapporto la linea ha urgente bisogno di interventi soprattutto da Genova a Ovada per i 46 km di binario unico. In generale per il Piemonte la situazione è comunque poco piacevole soprattutto per un servizio ritenuto essenziale ma che costa salato. La nostra regione infatti è quella con il rincaro delle tariffe più salato: +47%. Al secondo posto la Liguria con un aumento del 41%. In Piemonte il taglio dei servizi è stato dell’8,4%, settima regione in Italia.
Di seguito riportiamo il giudizio sulla linea Acqui-Genova: “Numerosi disagi si riscontrano sulla linea che collega Genova ad Acqui Terme. Qui è indispensabile intervenire sull’infrastruttura almeno fino ad Ovada (AL) visti i 46 km di binario unico sui 63 della tratta,
per aumentare la velocità dei mezzi (la media è di 45 km/h). Per ora si vede un ennesimo taglio alle corse per il mancato finanziamento da parte della Regione Piemonte nel corso del 2014. I problemi più frequenti accadono con l’inizio del maltempo, con la conseguente interruzione della linea a causa di forti piogge e, come di recente a Rossiglione, addirittura frane, mettendo in serio pericolo gli utenti della tratta. Sulla Genova–Acqui Terme non mancano ritardi dovuti a problemi durante l’attraversamento dei passaggi a livello come i problemi dovuti alla sempre più scarsa frequenza dei treni, nonostante ogni giorno viaggino migliaia di pendolari su questa linea. Anche in questo caso gli utenti lamentano nei casi di soppressioni la mancanza di una comunicazione efficace e che permetta di trovare un’alternativa valida, mentre spesso al contrario si ritrovano costretti at attese interminabili in attesa di poter passare per gli scambi“.