Autore Redazione
sabato
27 Luglio 2024
05:33
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Cronaca - Alessandria

In canoa sul Po da Rivarone a Venezia, il racconto del Cammino di S. Marco: “Una scuola di vita”

In canoa sul Po da Rivarone a Venezia, il racconto del Cammino di S. Marco: “Una scuola di vita”

ITALIA – “Nonostante la fatica alla fine prevale la parte umana, ad esempio l’alchimia che si è subito creata tra noi e il sentirsi parte integrante con le comunità che ci accolgono”. Ai microfoni di Radio Gold Carlotta Testa, direttrice del Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile e Vocazionale della Diocesi di Alessandria, ha raccontato così i primi giorni del Cammino di San Marco, la terza edizione del pellegrinaggio in canoa sul Po da Rivarone a Venezia lungo 465 chilometri percorsi in 11 tappe. A guidare il gruppo di pellegrini il vescovo di Alessandria, Guido Gallese. 

“Uno degli aspetti più belli” ha sottolineato Carlotta Testa “è l’amicizia tra di noi e il rapporto che si è radicato con le persone dei luoghi che già abbiamo visitato negli scorsi anni. Anche in questi giorni ci hanno accolto con molta disponibilità. Con il Cammino di San Marco riscopriamo l’importanza del fiume: dopo Piacenza, in particolare, il Po è molto valorizzato. Vediamo molti più moli e canottieri che lo percorrono. Un esempio di come potrebbe essere promosso anche nel nostro territorio”. 

Per i protagonisti del Cammino di San Marco la giornata inizia presto, con la sveglia alle 5 per poi partire al massimo un’ora dopo e sfruttare così la parte della giornata con le temperature più basse: “Le tappe durano dai 30 ai 40 chilometri” ha aggiunto Carlotta “la parte finale è sempre quella più dura”. Un Cammino di San Marco caratterizzato da una forte componente spirituale: “Ogni giorno leggiamo un passo del Vangelo e ogni sera alle 18 andiamo a Messa prima di cena. Negli scorsi giorni ci ha accolto anche il Vescovo di Lodi, Maurizio Malvestiti. Prima di arrivare a Venezia, inoltre, incontreremo anche il Vescovo di Chioggia, Giampaolo Dianin. In questi giorni si ha tempo per pensare a sè stessi, al proprio percorso di fede. Il pellegrinaggio sull’acqua rappresenta una scuola di vita”. 

Se Carlotta Testa è ormai una veterana del Cammino, per il giovane medico Marco Murgia è la prima volta: “Un’esperienza che ho sempre voluto fare. In questi giorni ho provato molta felicità a interagire con un gruppo di ragazzi nuovo. La fatica c’è ma affrontarla in gruppo rende tutto diverso. Mi piacciono i momenti di riflessioni che questo viaggio ci offre, molti anche con il proprio compagno di canoa. Tra i momenti più belli scelgo le soste durante le tappe, di solito dedicate alla lettura del Vangelo e al confronto tra noi. Se avevo delle aspettative o degli obiettivi per questo viaggio? No, sono pronto ad accogliere tutto quello che verrà”. 

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