Autore Redazione
venerdì
23 Agosto 2024
17:36
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Cronaca - Alessandria

Vaiolo delle scimmie, polemica sulla circolare del Ministero diramata dalla Regione: “Gay ad alto rischio”

Vaiolo delle scimmie, polemica sulla circolare del Ministero diramata dalla Regione: “Gay ad alto rischio”

PIEMONTE – “La nuova ondata epidemica di vaiolo delle scimmie interessa tutte le persone, e non solo quelle LGBTQIA+”. Così il Coordinamento Torino Pride ha commentato la polemica divampata in queste ore a proposito di una circolare che sarebbe stata diramata dalla Regione Piemonte alle Aziende Sanitarie Locali. Come riportato da Ansa, la direzione Sanitaria piemontese ha fatto riferimento a un documento del Ministero della Salute non aggiornato e risalente a due anni fa che evidenziava “le prime categorie alto rischio a cui verrà offerta inizialmente la vaccinazione”. Oltre al personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus, infatti, si faceva riferimento apersone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini che rientrano nei seguenti criteri di rischio:
-storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali;
e/o
– partecipazione a eventi di sesso di gruppo;
e/o
-partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune;
e/o
-recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell’ultimo anno);
e/o
-abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex).”

Questa circolare del Ministero della Salute presa a riferimento dalla Regione, però, è stata aggiornata. Il nuovo documento del 19 agosto scorso, infatti, non fa alcun riferimento ai soggetti a rischio citati nel 2022. 

“Senza entrare nel merito di questioni sanitarie che non ci competono, ricordiamo che questa non è una infezione sessualmente trasmissibile, e che le ultime indicazioni sanitarie evidenziano che il virus dell’MPox si trasmette attraverso più tipi di contatti stretti, come affermato anche dal prof. Di Perri, direttore del Dipartimento regionale malattie ed emergenze infettiva” ha quindi concluso il Coordinamento Torino Pride “siamo favorevoli a iniziative sanitarie che possano proteggere le persone per poter vivere la loro vita (anche quella sessuale) in maniera più sicura, ma vediamo qualcosa di pericoloso nel legare un’ondata epidemica a specifici orientamenti sessuali. Si dovrebbe parlare, al contrario, di pratiche che sono più o meno a rischio e che sono trasversali alle diverse identità e orientamenti. Questo è un ulteriore attacco che viene mosso alle nostre comunità, che crea stigma e senso di pericolo immotivato come storicamente già accadde per l’HIV. Chiediamo al Ministero della Salute di rivedere la circolare, eliminando i riferimenti discriminatori che nulla hanno a che fare con la questione sanitaria. Alla regione Piemonte, allo stesso modo, chiediamo di adeguare la stessa circolare”.

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