Autore Redazione
mercoledì
4 Settembre 2024
05:51
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Cronaca - Alessandria

Amag Ambiente: niente premio di produzione 2023 ai dipendenti. Sindacati a confronto con l’azienda

Amag Ambiente: niente premio di produzione 2023 ai dipendenti. Sindacati a confronto con l’azienda

ALESSANDRIA – Non è certo serena la situazione in Amag Ambiente, l’azienda incarica del servizio di raccolta rifiuti oltre al lavaggio e spazzamento di strade e marciapiedi di Alessandria. I dipendenti, infatti, non riceveranno il premio di produzione riferito al 2023, una condizione diversa rispetto a quella dei colleghi delle altre due aziende della multiutility Amag: Amag Reti Idriche e Amag Reti Gas. 

Proprio su questo tema ieri l’azienda si è confrontata con le parti sociali: erano presenti al tavolo i rappresentanti dei sindacati Fp Cgil, Uil Trasporti e Fiadel. “I dipendenti non hanno ricevuto il premio di produzione nel 2023 perché l’azienda non ha raggiunto i parametri di redditività” ha spiegato il presidente di Amag Ambiente Paolo Borbon “a differenza di Amag Reti Idriche e Amag Reti Gas. Nel caso di queste ultime due aziende, invece, si è arrivati a un margine lordo positivo. Alle parti sociali abbiamo proposto un differente criterio riguardo la distribuzione del premio di produzione 2024. Ci siamo dati uno/due giorni di tempo e poi ci confronteremo nuovamente”.

Bocche cucite, per il momento, sui dettagli della proposta dei vertici aziendali che però, dalle indiscrezioni emerse, non avrebbe convinto i sindacati. Resta ancora aperto in Prefettura lo stato di agitazione: le parti sociali invocano quindi risposte dai vertici di Amag e dall’amministrazione comunale. 

Nel frattempo Forza Italia, uno dei partiti di opposizione, ha alzato la voce su questo tema: “Non si facciano figli e figliastri ha sottolineato il capogruppo in consiglio comunale Davide Buzzi Langhi “non ritengo corretto che i dipendenti di due realtà aziendali su tre percepiscano questo premio e quelli di Amag Ambiente no. Tra l’altro” ha sottolineato l’esponente azzurro “sono proprio loro che, tra tutti i lavoratori del gruppo, svolgono il mestiere più usurante e faticoso. Non mi sembra corretto: invito l’azienda a tornare sui suoi passi e pagare il premio di produzione a tutti”. 

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