28 Gennaio 2016
23:58
Paglieri Sell System: dichiarati 43 esuberi, quasi un terzo di tutti i dipendenti
POZZOLO FORMIGARO – Sono ben 43 gli esuberi dichiarati dall’azienda Paglieri Sell System di Pozzolo Formigaro. Un taglio che tocca quasi un terzo della forza lavoro e che riguarderebbe tutti i livelli occupazionali, dai dirigenti, ai quadri, agli impiegati fino agli operai. Un’altra mazzata per i dipendenti, dopo che a fine anno era stata annunciata la mancata copertura della Cassa Integrazione Straordinaria. Ora l’attenzione è rivolta al prossimo 3 febbraio, quando il Tribunale di Alessandria deciderà sulla eventuale ammissione della Paglieri Sell System al concordato preventivo in continuità aziendale. Come ha fatto sapere la Filcams Cgil l’offerta ricevuta dalla Paglieri Sell System da parte di una società italiana per la cessione del ramo d’azienda, delle attività di logistica e servizi oltre al piano di continuità proposto non hanno ancora convinto il Giudice, che anzi già a fine dicembre aveva fatto pervenire alla Società una nota farcita di rilievi, richieste di integrazioni, chiarimenti che devono essere risolti per ottenere l’ammissione al concordato.
Nel frattempo la Filcams CGIL ha annunciato di aver formulato la richiesta di poter accedere ad un nuovo Contratto di solidarietà, per evitare gli esuberi. “Durante questo periodo – è il commento di Fabio Favola Segretario Provinciale della Filcams CGIL- sindacato e azienda si sono incontrati in parecchie occasioni, nelle quali i lavoratori sono sempre stati rassicurati nella possibilità’ di poter accedere all’ammortizzatore sociale della CIGS a salvaguardia di tutto il personale dipendente entro il 31 dicembre 2015, termine massimo ammesso dalla legge. Erano state fatte dall’azienda dichiarazioni in tal senso, in una comunicazione diretta ai lavoratori e anche durante lo sciopero indetto a novembre per rivendicare tale richiesta.”
“Con tutto ciò non intendiamo arrenderci – continua Fabio Favola – tant’è che è già stata formulata dalle organizzazioni sindacali la richiesta di poter accedere ad un nuovo Contratto di solidarietà, ancora consentito dalla pesante riforma degli ammortizzatori sociali. Sappiamo che questo significa chiedere ancora sacrifici a chi lavora ma come sempre non ci siamo mai sottratti nella ricerca di soluzioni anche quando queste sono state pesanti. Ma il nostro primo obiettivo è sempre quello di salvaguardare al massimo i livelli occupazionali. Per questo continueremo a dare battaglia e insieme ai lavoratori continueremo imperterriti a trattare e lottare.”
L’azienda si è detta disponibile a incontrare le parti sociali dopo il 3 febbraio, quando si saprà la decisione del Tribunale. Il concordato preventivo in continuità aziendale permetterebbe di gestire una fase di 12 mesi utile a trovare una soluzione, nel frattempo con un nuovo contratti di solidarietà.