27 Settembre 2024
05:33
Comitato Agricoltori Autonomi: “Moratoria dei mutui e un tavolo permanente con la Regione”
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Il Comitato Agricoltori Autonomi Italiani ha chiesto la convocazione di un tavolo permanente tra la Regione Piemonte e tutte le associazioni del territorio con incontri fissi mensili “per cominciare a formulare proposte per la nuova PAC 2027-2032” e alla luce “dell’ennesima annata negativa, la terza consecutiva, con il clima anomalo che ha compromesso tutte le coltivazioni sia per qualità che quantità e i prezzi ottenuti sono sotto i costi di produzione, in alcuni casi molto sotto i costi e nonostante le proteste dei mesi primaverili le istituzioni sono ancora latitanti”.
“Si eviterebbe così il susseguirsi di incontri separati delle singole associazioni che sono un enorme dispendio di tempo per l’assessore e porterebbe a soluzioni più veloci. Ad oggi dobbiamo purtroppo constatare che questa associazione, eccezion fatta per un incontro conoscitivo preliminare, non è stata più coinvolta dalle istituzioni regionali né ha potuto condividere idee e proposte, sebbene rappresenti a tutti gli effetti molte aziende agricole in tutto il Piemonte”.
Il Comitato ha poi fatto il punto della situazione nei singoli settori:
Cereali: “produzioni molto inferiori alla media (meno 30-50%), con problemi di peso specifico e prezzi spinti al ribasso da continue importazioni da paesi extra comunità europea”.
Foraggi: “produzioni ragguardevoli ma di bassa qualità per l’impossibilità di eseguire i lavori causa clima imprevedibile, con crollo dei prezzi conseguenza anche dell’inesorabile riduzione del
patrimonio zootecnico”.
Nocciole: “quantità molto inferiori alle medie e rese basse hanno portato ad una drastica riduzione dei ricavi che non compensano i maggiori costi sostenuti per l’andamento climatico anomalo”.
Uva: “produzioni variabili a seconda delle zone sia per quantità che qualità, ottenute con costi di produzione lievitati sempre per l’andamento climatico e prezzi spinti al ribasso dalla parte
acquirente-trasformatrice”.
Zootecnia: “inesorabile diminuzione degli allevamenti e del patrimonio zootecnico per il continuo aumentare dei costi di produzione e degli adempimenti burocratici a cui sono soggetti gli allevatori. Inoltre siamo sempre in emergenza sanitaria a causa della peste suina e del virus della lingua blu”.
Frutta e verdura: “anche qui il clima ha fatto lievitare i costi di produzione, scarsa qualità e produzione di circa il 30% in meno rispetto alla media. Ne consegue che la maggioranza delle aziende è in fortissima difficoltà e ha assoluto bisogno di liquidità”.
“Va bene l’annunciato anticipo dei contributi PAC e CSR aumentati al 70-80%, ma chiediamo fin da ora che venga riproposto il pagamento degli anticipi al 31 luglio, possibilità che dipende esclusivamente dal governo nazionale e negli ultimi due anni non è stato approvato. Chiediamo inoltre lo stato di emergenza economica con conseguente moratoria dei mutui sia per la parte capitale che gli interessi senza essere segnalati, rimodulazione contributi Inps. Serve convogliare fondi inutilizzati del CSR, PAC e PNRR per implementare misure che vadano ad aiutare il maggior numero di aziende come eco-schemi 1-2-4, misure agroambientali, per la zootecnia da carne pagare un supplemento dei premi accoppiati (come già fatto nel 2022)”.
“Tutto questo però va fatto velocemente, favorendo più possibile le aziende agricole reali quindi lasciando fuori quelle hobbistiche e gli agricoltori amatoriali la cui fonte di reddito principale non arriva dal lavoro nei campi. Anche a quelle enormi che fanno capo a società industriali o finanziarie andrebbero limitati se non azzerati gli aiuti. Le emergenze sanitarie PSA e Blue Tongue continuano a minacciare la zootecnia piemontese in modo allarmante. Le misure adottate sino ad oggi risultano insufficienti e con gravi lacune nella gestione dell’emergenza, quanto fatto per il contenimento dei cinghiali non ha fornito i risultati sperati. Proponiamo la costituzione di punti di raccolta idonei per la registrazione e smaltimento-utilizzo dei capi abbattuti, un adeguato compenso per ogni capo soppresso ed impiegare il personale militare in modo più efficace. Inoltre non bisogna sottovalutare la possibilità che i cervidi selvatici, ad esempio caprioli, possano infettarsi anch’essi con la Blue Tongue creando dei focolai fuori da ogni controllo sanitario. È necessario sostenere le aziende zootecniche nei piani di vaccinazione volontaria per la Blue Tongue con aiuti nel reperimento e contenimento dei costi dei vaccini, controllo degli aumenti ingiustificati dei prodotti sanitari specifici riferiti a queste emergenze sanitarie (vedi caso dei deterrenti previsti dai protocolli sanitari per blue tongue verificatosi da metà agosto con rincari del 40-45 %), spese per analisi del sangue, obbligatorie per le movimentazioni di animali, a carico del servizio sanitario”.