Autore Redazione
venerdì
4 Ottobre 2024
05:29
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Cronaca - Alessandria

Amag: Fratelli d’Italia e Lega sollecitano i vertici della azienda su affidamenti e incarichi

Amag: Fratelli d’Italia e Lega sollecitano i vertici della azienda su affidamenti e incarichi

ALESSANDRIA – Il gruppo Amag è stato al centro dell’ultima Commissione Bilancio di Alessandria, con l’audizione dei vertici della multiutility affiancati dai rappresentanti della società di consulenza MoveOn. Dopo la relazione dell’amministratore delegato, Emanuele Rava, che ha evidenziato il conseguimento di risultati operativi migliori rispetto al 2023 e anche al budget prefissato per il 2024 sono intervenuti gli esponenti della minoranza.

In particolare il capogruppo di Fratelli d’Italia, Emanuele Locci, ha fatto notare di aver riscontrato “sul sito pubblico www.anticorruzione.it come Amag Ambiente nel 2023 (non ci sono i dati del 2024) abbia dato tre affidamenti diretti leggermente sotto la soglia di 140 mila euro per cui sarebbe stata necessaria una gara europea a Consolidale per un totale di 402.200 euro in un anno: due affidamenti da 137.200 euro ed uno da 127.800 mila euro”.

“A me” ha spiegato l’esponente dell’opposizione sembrerebbe un evidente caso di frazionamento artificioso di un servizio, il servizio di esposizione dei cassonetti, per cui l’azienda aveva precedentemente lasciato a casa dei lavoratori interinali, preferendo evidentemente rivolgersi ad un consorzio di cooperative”. Secondo Locci Amag sarebbe colpevole di scarsa trasparenza: ad oggi sul sito di Amag non è ancora presente il nome del responsabile dell’anticorruzione e della trasparenza dopo 6 mesi da quando il ruolo è vacante – e non venendo fornite risposte ai consiglieri comunali nè sulle vicende recenti nè su quanto segnalato nei mesi scorsi, sarà necessario presentare una nuova interpellanza per provare a chiarire davanti alla città questi fatti e, contestualmente, segnalare ad altre autorità di controllo quanto emerso nel recente passato”. 

“Lunedì abbiamo nominato il nuovo responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza” ha replicato l’amministratore delegato di Amag, Emanuele Rava sarà l’avvocato Grosso e rivestirà questo incarico per un anno. La sua nomina non è ancora stata pubblicata perché ci sono i passaggi formali di accettazione”. Il dirigente della partecipata alessandrina ha infine precisato il tema delle consulenza: “Quelli riportati sul sito sono numeri che raccolgono il complesso delle competenze ma poi dobbiamo scindere tra cassa e competenza. Ci sono consulenze indicate per l’importo complessivo ma sono spalmate su più anni. In questo caso l’importo dovrà essere suddiviso sugli anni, conta ciò che c’è scritto a bilancio, se ho una consulenza da 100 mila euro espletata in tre anni sarà divisa negli anni”. 

Anche la Lega, con il capogruppo in consiglio comunale, Mattia Roggero, ha lamentato “troppi quesiti senza risposta”: “Siamo rimasti stupiti, poiché dati e andamento aziendale sono stati presentati principalmente, non dall’amministratore delegato, che sembrava essere più di “supporto”, ma da un consulente esterno, la cui società di consulenza starebbe lavorando per il gruppo ‘a titolo gratuito’, anche se poi a fine Commissione, su nostra domanda esplicita all’amministratore delegato, hanno dovuto specificare che il termine “gratuito” non considera invece i rimborsi spese, di cui a breve chiederemo conto dettagliatamente in Commissione con tanto di richiesta ufficiale. A quanto ammontano, e comunque perché mai una qualificata società di consulenza (la stessa, ci risulta, ai cui vertici operò fino a pochi giorni prima l’attuale Presidente del Gruppo Amag) si presta a lavorare gratis per la nostra multiutility? Puro spirito di volontariato? Cosa ne pensa il sindaco Abonante di tutto questo? E cosa ne pensano gli organi preposti alla vigilanza? In Amag, peraltro, non risulta ancora sui siti ufficiali nominata la figura del Responsabile della Prevenzione e della Trasparenza del gruppo”.

Tra le criticità e tra i quesiti senza risposta la Lega ha ricordato “l’entità dei crediti scaduti, la gestione del personale con scioperi in corso ad adesione plebiscitaria (oltre 90%), le spese eccessive sul fronte delle consulenze visti i risultati del gruppo (chiusura in perdita nel 2023). E c’è, non marginale, la questione che riguarda l’amministratore unico di Amag Reti Idriche: siamo venuti a conoscenza della convocazione di un consiglio di amministrazione per il 15 ottobre con all’ordine del giorno un punto relativo al conferimento/delega al Presidente per la nomina e la conseguente definizione del compenso per il nuovo amministratore unico di Amag Reti Idriche, ai sensi di legge e di statuto, a seguito delle dimissioni rassegnate dall’attuale amministratore unico Claudio Perissinotto. Ovviamente abbiamo richiesto spiegazioni in sede di Commissione ma, nell’imbarazzo generale, nessuno dei presenti pareva essere al corrente di tale convocazione, ne tantomeno delle dimissioni dell’amministratore unico. Senza considerare che se l’attuale amministratore unico venisse sostituito da un’altra figura analoga verrebbe meno l’atto di modifica dello statuto di Amag Reti Idriche licenziato dal Consiglio Comunale di Alessandria nel febbraio di quest’anno, dove di fatto si superava l’attuale modello di management con l’introduzione di un cda. Troppi elementi di criticità e preoccupazione, dubbi, errori e sbagli che confermano come la nostra strada per ottenere trasparenza sia stata assolutamente quella giusta e doverosa da intraprendere”. 

“Sull’amministratore unico di Amag Reti Idriche abbiamo fatto alcune verifiche” ha replicato l’ad Emanuele Ravaci sono in campo alcuni ragionamenti che, si spera, porteranno alla creazione del gestore unico. Claudio Perissinotto si era già dimesso da presidente della holding e, per sue questioni personali, ci aveva più volte segnalato la necessità di fare un passo indietro anche riguardo il suo incarico in Amag Reti Idriche perché ci attendono tempi molto delicati dove occorre dedicare il tempo corretto per arrivare a delle soluzioni. Noi avevamo predisposto un cda per la sua sostituzione: avevamo preparato la bozza che poi, erroneamente, è uscita con questo dato prima dell’arrivo delle sue dimissioni. Ora modificheremo l’ordine del giorno e, quando arriveranno le dimissioni di Perissinotto, predisporremo un cda ad hoc. Purtroppo è stato un errore tecnico rispetto al quale mi prendo le responsabilità”. 

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