2 Febbraio 2016
08:23
Carabinieri e Polizia trovano l’arma usata per la sparatoria al quartiere Cristo [VIDEO]
ALESSANDRIA – “Le indagini non finiscono con gli arresti”. Lo avevano spiegato i Carabinieri del Comandando Provinciale di Alessandria e la Polizia di Stato dopo l’arresto dei due fratelli Antonio e Francesco Izzo, di 35 e 29 anni e del loro amico Daniele Caruso di 37 anni, ritenuti responsabili della sparatoria di fine ottobre al quartiere Cristo (clicca QUI per la notizia). Carabinieri e Squadra Mobile hanno infatti aggiunto anche l’ultimo tassello mancante e trovato l’arma utilizzata per crivellare con oltre 50 colpi la palazzina in via Martiri della Benedicta e la saracinesca del bar Alba. Due bersagli colpiti a caso perché, in base agli accertamenti delle Forze dell’Ordine, l’obiettivo degli arrestati doveva essere l’abitazione del presunto nuovo compagno dell’ex fidanzata di uno dei fratelli Izzo. I tre, quella notte, sbagliarono però indirizzo.
Dall’arresto, hanno spiegato i Maggiori dell’Arma, Giuseppe Di Fonzo e Giacomo Tessore e il Dirigente della Squadra Mobile, Mario Paternoster, i tre uomini non hanno mai fornito elementi utili alle indagini. Carabinieri e Polizia hanno però continuato a fare il “loro lavoro” e sono così arrivati a un furgoncino giallo parcheggiato in zona industriale, dietro l’abitazione di Antonio Izzo, in via Raschio. Una vettura intestata a una terza persona, risultata estranea ai fatti, che molto tempo prima aveva prestato quel furgone ai fratelli Izzo. Rimasti in possesso delle chiavi, i due hanno poi sfruttato quel mezzo come nascondiglio per le armi. In uno zaino nascosto in un vano ricavato dietro uno dei sedili posteriori Carabinieri e Polizia hanno infatti trovato la Imi Uzi, l’arma israeliana da guerra usata per il raid al quartiere Cristo. Una mitragliatrice fino al 2003 in uso alle Forze Speciali israeliane e dall’incredibile potenza di fuoco. Creata nella seconda metà degli anni ’40, in una delle sue ultime versioni la Imi Uzi riesce ad esplodere anche 1000 colpi al minuto, hanno spiegato Carabinieri e Polizia. Quella acquistata sul mercato nero e poi imbracciata la notte del 26 ottobre, secondo gli inquirenti solo dai due fratelli Izzo, non era un modello così recente ma altrettanto letale. Per fortuna i tre uomini non colpirono nessun cittadino e solo per una frazione di secondo non incrociarono la Volante della Polizia inviata al Cristo dopo le prime telefonate allarmate dei cittadini, perché contro un’arma del genere “o hai un’auto blindata o sei morto”.
Nello stesso zaino Carabinieri e Polizia hanno però trovato anche una seconda arma, un revolver “Ruger Sp101” in grado di sparare proiettili di due diversi calibro. Una pistola che i tre non dovrebbero aver usato al quartiere Cristo, ma saranno ulteriori accertamenti balistici a fare luce su questo aspetto. Di certo, al momento, c’è la provenienza del revolver, risultato rubato nel 2005 nella casa di un anziano di Loano. Chiuso definitivamente il cerchio sul fatto di cronaca che aveva allarmato un intero quartiere, gli inquirenti proseguiranno gli accertamenti sulle armi e sui proiettili sequestrati, una cinquantina quelli della mitragliatrice israeliana ritrovati nello zaino e una trentina quelli per la pistola, oltretutto trovata carica e pronta a sparare.
ALESSANDRIA – È stata trovata l’arma da guerra utilizzata per esplodere raffiche di colpi nei confronti del bar Alba e di alcune abitazioni al quartiere Cristo ad Alessandria. Il fatto si era verificato tra il 25 e il 26 ottobre. L’operazione congiunta delle forze dell’ordine sarà illustrata in una conferenza stampa questa mattina.
Tatiana Gagliano