17 Ottobre 2024
05:34
Seconda diffida della Provincia a Syensqo sulla stessa criticità: alla terza scatterebbe lo stop dell’attività
ALESSANDRIA – Dopo quella dello scorso 28 agosto, questo martedì la Provincia di Alessandria ha inviato a Syensqo una seconda diffida per l’inosservanza delle prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale sull’impianto di Spinetta Marengo.
Nel documento è emerso che il sopralluogo di Arpa dello scorso 17 settembre nell’impianto di discarica ha rilevato “quantitativi (di percolato, ndr) superiori alla capienza delle singole vasche“. “I riscontri del 17 settembre” riporta il documento “non permettono di confermare l’effettiva estrazione del percolato sino al raggiungimento dei valori minimi consentiti, dai sistemi di estrazione oggi installati (posizionati a circa 30/40 centimetri dal fondo vasca), alla scadenza del provvedimento di diffida”. Secondo Arpa, quindi “quanto ad oggi attuato dalla ditta non permette in tutte le condizioni il rispetto del minimo battente idraulico sul fondo della discarica consentito dai sistemi di estrazione”. L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale ha anche evidenziato “l’assenza delle canalette perimetrali agli invasi previste dal progetto autorizzato”.
Nella diffida si invita quindi Syensqo “a svuotare entro 15 giorni dalla notifica della diffida le due vasche di raccolta e stoccaggio del percolato della discarica aziendale di gessi fluoritici per minimizzare il battente idraulico sul fondo della discarica al minimo compatibile con i sistemi di sollevamento e di estrazione“, oltre che “a trasmettere una relazione che dimostri l’adeguata capacità gestionale ed impiantistica a trattare, secondo le modalità previste dall’AIA vigente, il percolato prodotto dalla discarica“. L’ex Solvay dovrà anche “realizzare entro 30 giorni dalla notifica della diffida le canalette perimetrali agli invasi previste dal progetto autorizzato per la corretta regimazione delle acque meteoriche”.
Nell’ultima parte della diffida viene precisato che “in caso di inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie si procederà secondo la gravità delle infrazioni alla diffida e alla contestuale sospensione dell’attività per un tempo determinato, ove si manifestino situazioni che costituiscano un pericolo per la salute umana per l’ambiente o nel caso in cui le violazioni siano comunque reiterate più di due volte in un anno”. Un ipotetico scenario, quest’ultimo, che lo stesso dirigente di Palazzo Ghilini, Paolo Platania, aveva formulato davanti alle telecamere di Rai 3 nella puntata della trasmissione Presa Diretta dello scorso 6 ottobre: “Una terza diffida comporterebbe la sospensione dell’attività”.
Foto di repertorio