Confindustria: “Imprese della provincia competitive ma preoccupate dagli scenari internazionali”
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – L’occupazione e gli investimenti rappresentano degli importanti punti fermi per il contesto economico della provincia di Alessandria, preoccupato però dalle incertezze dal punto di vista degli scenari internazionali. Si può sintetizzare così la 200esima indagine congiunturale trimestrale di Confindustria Alessandria, dedicata come sempre alle previsioni di attività delle imprese associate per il trimestre ottobre-dicembre 2024 ed elaborata dall’Ufficio Studi di Confindustria Alessandria. Hanno collaborato 116 imprese associate tra le manifatturiere e quelle dei servizi alla produzione.
Rispetto al trimestre precedente cala la produzione (-1 rispetto a +3), mentre risalgono pur restando negativi gli ordini export (-2 rispetto a -4). Un aspetto positivo è il poco ricorso alla cassintegrazione (1% rispetto all’11.5% a livello regionale, un dato quest’ultimo condizionato dalla crisi di Stellantis). La propensione a investire resta buona (70%), anche se in lieve calo rispetto al trimestre precedente (76%) ma in linea con il 71% del trimestre ottobre-dicembre 2023.
La rilevazione che riguarda i prezzi evidenzia variazioni moderate rispetto ai precedenti trimestri: il 33% delle imprese prevede un aumento dei prezzi delle materie prime (era il 30% lo scorso trimestre), il 26% prevede aumenti per quelli dell’energia (era il 15%) e il 31% per i costi della logistica (era il 29%). In dettaglio: la previsione dell’occupazione è positiva a +3 (era +8 nell’ultimo trimestre), quella della produzione a -1 (era +3), quella degli ordini totali a -3 (era zero), migliora quella degli ordini export a -2 (era -4). Negativa la previsione sulla redditività a -5 (era +4). La previsione di ricorso alla cassa integrazione è in ulteriore diminuzione ed è formulata dall’1% degli imprenditori intervistati (era il 5%) e sono sempre in maggioranza, al 75% (era il 76%), quelli che prevedono invariata l’occupazione. Sempre elevata ma in lievo calo la propensione ad investire, che segnala investimenti significativi o marginali che è dichiarata dal 70% degli intervistati (era il 76%), e anche il tasso di utilizzo degli impianti è sempre elevato e cresce al 77% della capacità (era 76%). Il ritardo negli incassi in leggera crescita è segnalato dal 31% degli imprenditori (era il 21%), e ha lavoro per più di un mese il 79% degli intervistati (era il 79%).
I settori produttivi evidenziano andamenti altalenanti: per il metalmeccanico indici positivi per produzione ed ordini totali ed export, per il settore della chimica-gomma-plastica indici stabili per occupazione e ordini export ma negativi per la produzione, mentre per il settore alimentare, soggetto alla stagionalità, gli indici sono positivi tranne che per l’export. Per il settore dei servizi alle imprese le previsioni sono migliori di quelle complessive ma peggiori rispetto al trimestre scorso: occupazione a +7 (era +11), il livello di attività a +11 (era +12), i nuovi ordini da +15 a +7, export in risalita da zero a +13, e la redditività permane positiva. Nel raffronto con l’andamento regionale i dati alessandrini sono migliori per produzione, ordini totali ed export, redditività, e per la previsione di un minore ricorso alla cassa integrazione.
“Dai dati di questa nostra nuova indagine congiunturale, la duecentesima di un lungo percorso iniziato ben 50 anni orsono, le preoccupazioni degli imprenditori emergono chiaramente – spiega Laura Coppo, Presidente di Confindustria Alessandria – E le preoccupazioni sono indubbiamente generate dagli scenari internazionali. Nell’analisi del nostro comparto manifatturiero locale, tuttavia, è da sottolineare che le prospettive a breve termine che emergono dalla nostra indagine non intaccano la competitività delle nostre imprese, sempre eccellenti nell’internazionalizzazione, e i dati dell’export sono per l’appunto migliorativi rispetto a quelli registrati per l’estate. Previsioni per noi confortanti riguardano la tenuta dell’occupazione, il grado di utilizzo degli impianti e la propensione agli investimenti sempre elevate, segnali che attestano una buona proiezione dei nostri imprenditori a più lungo termine. Per supportare le imprese in questo periodo più critico riteniamo però che sia fondamentale, come Sistema Paese, cercare di traguardare anche misure ancor più strutturali”.